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(Ansa)
Politica

Zaki sembra già un candidato del Pd

Niente volo di Stato e soprattutto niente incontro e foto con le autorità. Le stesse a cui ha chiesto aiuto fino a ieri

Patrick Zaki ha detto no al rientro in Italia con un volo di Stato e, soprattutto, no ad ogni incontro con le autorità Italiane. Scelte libere e rispettabili, soprattutto la prima dal punto di vista del risparmio economico e dell’attenzione all’ambiente. Ci sarà un volo in meno nei cieli ad inquinare e l’aria sarà inevitabilmente respirabile e pura persino in Pianura Padana, come se fossimo sulla cima del Monte Bianco.

Quello che però fa specie, è il voler evitare le autorità. Zaki, di fatto, non vuole vedere coloro che lo hanno trasformato in poche ore, da condannato con ancora più di un anno di carcere in Egitto da scontare in un uomo libero. Non vuole avere nulla a che fare con chi lo ha salvato.

È evidente che in tutto questo è uscito lo Zaki politico, che quindi non vuole concedere al governo alcun tipo di promozione di quello che, a prescindere, è un grosso successo diplomatico. Lo Zaki politico non vuole incontrare Giorgia Meloni, nemmeno il Ministro degli Esteri, Tajani, che vede molto probabilmente (anzi, ne siamo certi) come suoi avversari.

Però non ha esitato, lui e la famiglia, a chiedere l’aiuto dell’esecutivo, delle stesse persone, per risolvere la sua situazione. Quando le cose andavano male andava bene anche un premier di Fratelli d’Italia ed un Ministro alla Farnesina di Forza Italia, un berlusconiano. Il partito politico non contava; l’importante era uscire dal carcere. Una volta però lasciate le sbarre alle spalle ecco che in un attimo ritorna lo schierato, il militante.

Siamo certi che nei prossimi giorni Zaki avrà ampio spazio sui quotidiani vicini alla sinistra cui raccontare in esclusiva la sua avventura; e si accettano già scommesse su di un suo futuro proprio in politica, l’ennesima meteora della sinistra. Noi siamo felici per la sua liberazione e che da uomo libero possa decidere il suo futuro quale sia, da oggi, non tra 14 mesi.

Ma la brutta figura, l’ingratitudine, restano. Anzi, resteranno.

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Andrea Soglio