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Come è cara la Milano di Sala: per comprare casa servono 50 anni di stipendio

Il capoluogo lombardo si posiziona ai vertici nella classifica per le città italiane più costose. Il costo delle abitazioni è cresciuto di oltre il 18% a partire dal 2019

Riuscire a comprare casa a Milano è un miraggio e quando si riesce ci si deve indebitare per una vita intera. Secondo una ricerca fatta da Ener2 Crowd.com, piattaforma italiana di lending crowdfunding, ci vogliono circa 50,3 anni per estinguere il mutuo di una casa comprata a Milano. Il capoluogo lombardo si posiziona ai vertici nella classifica per le città italiane più care in Italia. Fino agli anni Settanta del secolo scorso anche un operaio, con il suo stipendio medio di 50 mila lire al mese, poteva permettersi in circa 20 anni di acquistare un appartamento in una zona centrale. Oggi invece non ci riuscirebbe neanche in 40 anni. Per non parlare di chi è costretto al precariato o, suo malgrado, al lavoro nero.

Guardando i numeri si capisce infatti come il voler comprare casa stia diventando sempre più un lusso per pochi. Secondo la ricerca un giovane milanese guadagna in media 1.750 euro, riesce a risparmiare 7.000 euro l’anno e il prezzo medio al metro quadro si aggira sui 5.186 euro (ultimi dati Immobiliare.it). I prezzi della città guidata da Giuseppe Sala hanno visto un apprezzamento di oltre il 18% a partire dal 2019 e nel solo primo trimestre del 2022 il valore delle case ha subito un aumento del 5,7%. Certo, nelle aree periferiche (ma non è sempre detto) i prezzi risultano essere inferiori rispetto al centro. Parliamo di zone come, per esempio, Niguarda, Bovisa o Forlanini dove il costo per metro quadro, secondo Immobiliare.it, oscilla tra i 3.100 e i 3.600 euro, ma che devono scontare la poca ramificazione dei mezzi pubblici, tipicamente di superficie. Questo è uno dei motivi principali che spinge i giovani, che tendenzialmente lavorano in zone centrali della città (e non dimentichiamoci che non tutte le aziende hanno abbracciato con gioia la logica dello smart-working), a comprare o pagare l’affitto di un appartamento in centro. Ovviamente la situazione degli affitti non si discosta molto da quella dell’acquisto con prezzi notevolmente alti.

Negli ultimi anni le richieste sono costantemente lievitate. Nel solo mese di marzo, per gli immobili residenziali in affitto sono stati richiesti in media 21,63 euro al mese per metro quadro, con un aumento del 11,27% rispetto a marzo 2022 (19,44 euro mensili al mq). Negli ultimi due anni, il prezzo medio all'interno del comune di Milano ha raggiunto il suo massimo a marzo, con un valore di 21,63 euro al metro quadro. Il mese in cui è stato richiesto il prezzo più basso è stato invece agosto 2021 con una media di 18 euro al mese per metro quadro.

La situazione immobiliare milanese si spiega con le semplici regole dell’economia: c’è una domanda maggiore rispetto all’offerta, e questo porta a far aumentare il prezzo degli affitti o delle vendite delle case. La situazione richiederebbe dunque una maggiore competizione tra gli immobili, che si traduce in più offerta sul mercato. Come tradurlo nella pratica? Ci possono essere diverse soluzioni, al momento non intraprese. La più banale è aumentare l’offerta costruendo di più (ma in maniera più intelligente). Palazzi come il bosco verticale sono sicuramente bellissimi, ma non si rivolgono alla classe media.

Oltre a questo c’è poi anche la questione dei mezzi di trasporto. Ampliare la rete delle infrastrutture, anche alle zone periferiche di Milano, dove i prezzi, come abbiamo detto, sono più abbordabili (e anche le metrature), aiuterebbe la competitività nel mercato immobiliare. Basti pensare che non in tutte le zone dell’area B del comune arriva una metropolitana. Molto spesso l’unico mezzo per arrivare al centro è costituito da una sola linea di tram che se non passa per guasti, scioperi o altro si è letteralmente tagliati fuori. Aree in cui adesso si sta anche costruendo molto, visto la saturazione del centro, ma che se non vedranno un potenziamento in termini di mezzi di trasporto e non solo, non saranno valutate da potenziali compratori. Situazione che non è cambiata negli ultimi anni e che ha finito per amplificare, nel corso del tempo, una compressione di domande immobiliare nelle aree centrali della città arrivando alla situazione estrema di oggi.

La realtà milanese con i suoi 50 anni per estinguere un mutuo, rappresenta una peculiarità (negativa) nel panorama lombardo. A livello di medie regionali, la Lombardia scende al 6° posto con 33,6 anni di stipendio per comprare casa. Prima di lei il Trentino-Alto Adige con 50 anni, la Valle d’Aosta (43,7 anni), la Toscana (40,7 anni), la Liguria (40,4 anni) il Lazio (39,7 anni) e la Sardegna (39,4 anni). Ma non solo, Milano a livello europeo si posiziona al terzo posto fra le città più care per un bilocale (si desidera un trilocale ma poi si acquistano sempre più i bilocali). Davanti a lei, solo Amsterdam e Lisbona. Di certo un primato di cui non andare fieri e che in questi ultimi anni non si è fatto niente per cercare di risolvere.

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Giorgia Pacione Di Bello