de luca
(Ansa)
Politica

Il vero bersaglio di De Luca non è Giorgia Meloni ma Elly Schlein

Che Vincenzo De Luca, governatore della Campania, fosse un caudillo lo si sapeva da lungo tempo. Pragmatismo, populismo, pugno di ferro e retorica feroce, con qualche spruzzata di clientelismo e progressismo, sono il suo marchio di fabbrica. Nessuno però avrebbe scommesso sull’arrembaggio sulla scena politica che il governatore ha organizzato nelle ultime settimane. Prima la polemica sui fondi di coesione e del PNRR per il sud poi la veemente protesta contro l’autonomia varata dal governo, una opposizione condita da parolacce, lo “stronza” rivolto al Presidente del Consiglio senza che nessuno nel Pd prendesse le distanze, e gli scontri con la polizia e i toni apocalittici nella manifestazione a Montecitorio. A cosa mira Vincenzo De Luca? Senza dubbio al terzo mandato da governatore, e in questo fa sponda con i leghisti, ma soprattutto il campano mira a distruggere la segreteria di Elly Schlein attraverso gli attacchi teatrali al Presidente Meloni. Non è là premier il reale destinatario delle intemerate, ma Schlein che secondo De Luca ha trasformato il Pd in una sinistra roseé, metà centro sociale e metà ZTL, che è destinata a schiantarsi alle prossime europee. Il governatore non ha digerito, e con lui molti altri, la vittoria alle primarie aperte di Schlein quando l’attuale segretaria mise in atto un “golpe democratico” ai danni della maggioranza dei dirigenti del partito. Dopo un anno da quella presa del partito il Pd è inchiodato nei sondaggi e ha praticamente perso tutte le elezioni amministrative e regionali. Schlein non buca lo schermo e De Luca si proietta sulla scena nazionale per cercare di toglierla di mezzo dopo le europee con un piano oramai chiaro: far naufragare il Pd di Schlein e di una segreteria incolore per resettare il partito e farlo passare nelle mani di chi, come De Luca, Emiliano e altri, controlla il territorio. Un progetto che si unisce al piagnisteo meridionalista, nonostante il Sud abbia ottenuto il 40% dei fondi del PNRR, finalizzato al consenso a breve termine. Alle prossime europee, infatti, al sud il Pd rischia di finire schiacciato tra il Movimento 5 Stelle, efficace e forte nel Meridione, e Fratelli d’Italia che può ancora crescere in quei collegi. C’è nelle escandescenze di De Luca dunque più la paura elettorale e la voglia di rovesciare Schlein nel Pd che di attaccare il governo e le sue politiche.

I più letti

avatar-icon

Lorenzo Castellani