Non solo Berlino: ecco tutti i muri del mondo
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Non solo Berlino: ecco tutti i muri del mondo

C'è il contestatissimo muro in Israele, ma anche quello tra Stati Uniti e Messico, oltre a molte altre barriere, spesso sconosciute. Eccole in una mappa

Il più famoso è il muro di Berlino, ma il mondo è pieno di barricate che dividono Stati e territori. Se quello di cui si parla maggiormente, per le critiche internazionali, è quello israeliano, esistono però numerosissime altre "frontiere" erette quasi tutte dopo la creazione del muro tedesco, che fino al 9 novembre 1989 separava la zona est della Germania, sotto controllo sovietico, da quella ovest, di influenza occidentale. Si va infatti dal muro che separa Stati Uniti e Messico, costruito in funzione anti-immigrazione clandestina, a quello che protegge l'enclave spagnola di Ceuta nel territorio marocchino. Ecco poi il muro che divide Corea del Nord e Corea del Sud, o ancora l'Oman dagli Emirati Arabi.

La lista dei muri, che si sono aggiunti o hanno "sostituito" quello da 155 metri appunto a Berlino è lunghissima, a testimoniare come le barriere storiche non solo non sono cadute, ma sono persino aumentare dopo la Seconda Guerra mondiale. A censire tutte le costruzioni erette dall'uomo a protezione dei propri territori e Stati sovrani è stata l'associazione UQAM, Chaire Raoul Dandurand en études stratégiques et diplomatiques dell'Università del Quebec a Montreal , che ha realizzato una mappa.

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Al tema, lo scorso anno, era stata dedicata una conferenza dal titolo significativo: "Le buone barriere rendono buoni i rapporti di vicinato?". Partendo dal primo muro eretto nella storia moderna, la muraglia cinese, a difesa del proprio territorio contro le invasioni dei mongoli, gli studiosi hanno passato al setaccio tutte le "separazioni" (costituite da filo spinato o mattoni e cemento) che si trovano sparse nel mondo. Il risultato è sorprendente, perché se oggi in molti si battono per salvaguardare l'unico tratto del muro di Berlino rimasto , a futura memoria delle divisioni che non dovrebbero più sorgere, ecco che invece si scopre che la maggior parte dei muri esistenti è stata realizzata proprio nel giro degli ultimi decenni.  

E' il caso - forse il più noto - del muro costruito dagli israeliani lungo il confine con la Cisgiordania. La barriera, che nel progetto originale dell'allora ministro dell'Edilizia Sharon doveva essere di 790 chilometri, rappresenta uno dei muri più grandi, ma soprattutto contestati al mondo. A separare gli Stati Uniti dal Messico è invece un muro di 3.140 km, costruito a partire dal 1994 lungo la frontiera di confine. Tra Corea del Nord e Corea del Sud esiste poi un altro muro, che si aggiunge ad una zona di separazione, demilitarizzata, monitorata in modo costante anche grazie a sofisticatissimi apparecchi, come il Kinect: secondo il giornale coreano Hankooki, infatti, questo dispositivo è in grado di distinguere persone, animali e oggetti, grazie alla rilevazione di battiti cardiaci e fonti di calore.

Sempre in Asia c'è un'altra "barricata" poco nota, che separa Thailandia da Malaysia (ex Malesia), edificata dalla prima per impedire ai terroristi islamici di raggiungere il proprio territorio. Tra Zimbawe e Botswana, in Africa, c'è invece una barriera elettrificata che corre lungo la frontiera tra i due paesi. In questo caso, il motivo ufficiale è quello di impedire che gli animali selvatici passino da un Paese all'altro, ma in realtà fa comodo al Botswana per arginare l'immigrazione di profughi in arrivo dallo Zimbawe.

Tra India e Pakistan è stato costruito un muro lungo 3.300 km, lungo la frontiera contesa tra i due Stati, mentre poco lontano c'è anche un muro che separa il Pakistan dall'Afghanistan, lungo 2.400 km. Quello al confine tra Uzbekistan e Tagikistan è dotato di sensori e videosorveglianza e serve a impedire il passaggio di migranti, così come quello tra Yemen e Arabia Saudita, che se ne è dotata contro l'immigrazione clandestina, nonostante sia tra i principali oppositori al muro israeliano. Anche tra Oman ed Emirati Arabi Uniti esiste una "frontiera cementificata", così come tra Kuwait e Iraq (215 km, rinforzati dopo la guerra del Golfo) e tra la Turchia e Cipro, per delimitare i territori rivendicati da Ankara.  

Nel bacino del Mediterraneo esistono, poi, la barriera elettrificata costruita dalla Spagna (e costantemente vigilata) che marca il confine tra l'enclave spagnola di Ceuta e il Marocco, e la "cintura di sicurezza" di 2.700 km nel Sahara, voluta dal Marocco per proteggersi dalle incursioni dei terroristi del Fronte Polisario. Le cose non cambiano, poi, se ci si sposta nel nord Europa e precisamente nell'Irlanda del Nord: sono molti qui i muri che separano cattolici da protestanti, non solo nella "calda" Belfast.

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Eleonora Lorusso