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Epa/Will Oliver
Calciomercato

Eriksen-Inter, i dispetti di Mourinho a Conte

Nell'infinita trattativa per il danese ci sono anche le antiche ruggini tra i due allenatori

Finirà con Christian Eriksen con addosso la maglia dell'Inter, perché così vogliono almeno due delle tre parti della commedia: il giocatore e il club nerazzurro. Ma la trattativa per cercare di anticipare lo sbarco del danese in Italia rischia di trasformarsi in una commedia infinita, tra rilanci, bonus, mezze aperture e punture di spillo.

Un film già visto mille volte nella storia del calciomercato. Quasi sempre con lieto fine, qualche volta con beffa in extremis come Beppe Marotta (all'epoca plenipotenziario alla Juventus) sa essendoci passato nei casi Witsel e Draxler. Entrambi dati per presi, vicini, vicinissimi e poi sfumati. Nel caso del centrocampista belga addirittura già atterrati a Torino e rispediti al mittente per aver mancato l'accordo sugli ultimi dettagli delle trattative.

Con Eriksen, a scadenza di contratto il 30 giugno 2020, difficilmente finirà così perché l'entourage del giocatore e l'Inter hanno comunque blindato l'accordo da 7,5 milioni di euro netti più bonus (contratto quadriennale) e dall'inizio di febbraio il danese sarà libero di firmare e impegnarsi gratis da luglio in poi.

Però servirebbe, eccome, subito per corroborare le speranze scudetto di Conte. Da qui l'offerta ufficiale da 15 milioni, bonus inclusi, che è stata recapitata al Tottenham e giudicata non sufficiente. Il club di Londra, finalista un anno fa in Champions League, è una bottega molto cara in cui comprare. Il presidente Levy è un duro nelle trattative e anche Mourinho, attuale tecnico e responsabile dell'area sportiva, ha qualche conto da regolare con Conte e con lo stesso Marotta che, si dice, gli avrebbe precluso un possibile ritorno a Milano la scorsa estate.

Il Tottenham vuole 20 milioni, magari con dentro qualche bonus molto facile, per dire addio ad Eriksen con sei mesi d'anticipo sulla scadenza del contratto. La scommessa dell'Inter è di riuscire a strappare condizioni più favorevoli. L'esperienza dice che con i club inglesi e soprattutto con il Tottenham sarebbe meglio non giocare con il fuoco, ma si vedrà. L'ultima settimana di mercato riserva sempre accelerate anche se si lascia alle spalle quelle precedenti in cui uno come Eriksen, ad Antonio Conte, avrebbe fatto davvero molto comodo.

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Giovanni Capuano