Lo Ior svela il bilancio: gestisce un patrimonio di oltre 6 miliardi
Economia

Lo Ior svela il bilancio: gestisce un patrimonio di oltre 6 miliardi

Per la prima volta in 125 anni la banca vaticana pubblica i propri numeri, quelli relativi al 2012 chiuso con un utile di 87 milioni

Ecco la svolta nelle finanze vaticane impressa dalla politica di rigore e pulizia fortemente voluta da Papa Francesco: fondato nel 1887 da Papa Leone XIII, per la prima volta dopo 125 anni lo Ior, la banca vaticana finita più volte sotto i riflettori dei media, ha pubblicato un rapporto annuale.

Il bilancio è quello relativo al 2012, un anno non proprio sereno per l'Istituto per le opere religiose, segnato dalla fuga di documenti e dai disaccordi interni per la gestione della banca, che hanno portato al licenziamento del presidente, il piacentino Ettore Gotti Tedeschi, banchiere di lungo corso che contribuì allo sbarco nel nostro paese del Banco di Santander, la prima banca europea per asset fondata nel 1999 dal finanziere Emilio Botìn.

L'attuale guida della banca, il tedesco Ernst Von Freyberg, ha detto che il rapporto, lungo 100 pagine e certificato da Kpmg, rappresenta un tentativo di dare corso all'impegno per la trasparenza che i cattolici di tutto il mondo "giustamente si attendono".

Del resto tra le altre decisioni di Bergoglio c'è anche la nomina di un comitato, composto da cinque membri, che sta preparando un rapporto su come riformare la banca, che, ricordiamo, fatica ad uscire dalla "black list" in Europa e negli USA dei paesi potenzialmente suscettibili di riciclaggio di denaro.

Ma quali sono i numeri della banca vaticana? Stando al bilancio (qui l'originale dal sito vaticano) lo Ior ha riportato lo scorso anno un utile di 86,6 milioni di euro, quadruplicando il risultato dell'anno precedente chiuso con un profitto di 20,2 milioni di euro, grazie ai risultati favorevoli del trading e ai valori più alti dei titoli detenuti in portafoglio.

Della cifra totale, inoltre, 54,7 milioni sono stati iscritti al bilancio della Santa Sede per contribuire alla missione papale.

Il bilancio 2012, inoltre, rivela che la banca possiede una disponibilità in oro e metalli, monete e metalli preziosi per 41,3 milioni, che ha una quota in una società immobiliare italiana e che nel 2012 ha ereditato 2 milioni di euro in beni.

Chi sono e quanti sono, invece, i suoi clienti? A fine 2012 erano 18.900, la maggior parte dei quali della categoria istituzionale (ossia enti). Tutti hanno in denominatore comune: "Sono parte e servi della Chiesa Cattolica".

Lo Ior, infatti, in accordo con il suo statuto, fornisce servizi solo a persone (giuridiche e naturali) che sono affiliate alla Chiesa.

Va da sé, quindi, che il gruppo più importante (pari alla metà dei clienti) sia costituito dagli ordini religiosi, seguiti al 15% dagli uffici vaticani e dalle nunziature apostoliche, ossia gli ambasciatori del Vaticano nel mondo, dai cardinali e vescovi (13%) e dalle diocesi (9%). La clientela restante è formata da vari ordini minori, impiegati vaticani e istituti di educazione religiosa.

Ma quanto è grande, insomma, la banca del Vaticano? Confrontata con il panorama italiano, più o meno quanto un istituto di medie dimensioni: lo scorso anno lo Ior ha avuto 6,3 miliardi di euro di beni terzi in gestione (il Banco Desio, per capirci, ne ha per circa 8 miliardi), in crescita rispetto ai 6,2 miliardi del 2011, per un totale di 3,2 miliardi in portafogli gestiti (erano 2,7 miliardi nel 2011) e 3,1 miliardi in depositi (3,3 miliardi nel 2011).

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Massimo Morici

Scrivo su ADVISOR (mensile della consulenza finanziaria), AdvisorOnline.it e Panorama.it. Ho collaborato con il settimanale Panorama Economy (pmi e management) e con l'agenzia di informazione statunitense Platts Oilgram (Gas & Power).

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