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(Ansa)
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Gli Usa si stanno preparando a rallentare sull'Ucraina

Il Congresso temporeggia sugli aiuti all’Ucraina: “rischio shutdown, siamo senza soldi e senza tempo”. La vera battaglia sarà in primavera, con vista sulle presidenziali di novembre

Lunedì 4 dicembre l’amministrazione Biden ha inviato al Congresso un avvertimento urgente sulla necessità di approvare il provvedimento che prevede la spesa di decine di miliardi di dollari in assistenza militare ed economica all’Ucraina, affermando che senza di essa non potrebbe proseguire lo sforzo bellico di Kiev per difendersi dall’invasione russa. In una lettera indirizzata ai leader della Camera e del Senato, e quindi resa pubblica, la direttrice dell’Office of Management and Budget, Shalanda Young, ha però avvertito che gli Stati Uniti finiranno i fondi per le armi da inviare entro la fine dell’anno, che hanno già finito quelli che hanno utilizzato per sostenere l’economia dell’Ucraina e che, se l’economia dell’Ucraina crolla, Kiev non sarà in grado di continuare a combattere.

La direttrice Young nella giornata di venerdì aveva anche parlato di un possibile shutdown governativo, utilizzando la frase: “Siamo senza soldi e quasi senza tempo”. Di fatto il presidente Joe Biden ha cercato un pacchetto di aiuti da quasi 106 miliardi di dollari per Ucraina, Israele e altri bisogni, ma ha dovuto affrontare una difficile accoglienza a Capitol Hill, dove c’è un crescente scetticismo sull’entità dell’assistenza per l’Ucraina e dove anche i repubblicani favorevoli ai finanziamenti stanno ponendo la questione dopo quella sui cambiamenti necessari nella politica di confine tra Stati Uniti e Messico, ovvero chiedono più risorse per fermare il flusso di migranti come condizione per ri-approvare l’assistenza a Kiev. “Il Congresso deve decidere se continuare a sostenere la lotta per la libertà in Ucraina come parte della coalizione di 50 nazioni che il presidente Biden ha costruito oppure se il Congresso ignorerà le lezioni che abbiamo imparato dalla storia e lascerà che il presidente russo Vladimir Putin prevalga”, ha detto lunedì il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan. “È semplice. È una scelta dura e speriamo che il Congresso, su base bipartisan, faccia la scelta giusta”. I negoziati sul pacchetto di sicurezza delle frontiere si erano però interrotti durante il fine settimana quando i repubblicani hanno insistito su disposizioni che i democratici considerano draconiane, ma dovrebbero riprendere questa settimana. Il leader repubblicano al Senato, Mitch McConnell, ha dichiarato ieri che per il suo partito la questione è “ancora al tavolo”. A oggi il Congresso ha già stanziato 111 miliardi di dollari per assistere l’Ucraina, inclusi 67 miliardi di dollari in finanziamenti per appalti militari, 27 per assistenza economica e civile e 10 per aiuti umanitari. Young ha scritto che tutto, tranne circa il 3% dei finanziamenti militari, era stato già esaurito a metà novembre.

Nel frattempo, la Camera ha approvato un pacchetto di assistenza autonomo per sostenere Israele mentre combatte la guerra contro Hamas, e quando interrogata sulla questione, la Casa Bianca ha sostenuto che tutte le priorità devono essere soddisfatte e che non ci sia un differente livello di importanza tra le due situazioni. in realtà l’amministrazione Biden ha affermato di aver rallentato il ritmo di alcuni aiuti militari a Kiev nelle ultime settimane per cercare di aumentare le forniture fino a quando il Congresso non approverà ulteriori finanziamenti. “Siamo senza soldi per sostenere l’Ucraina in questa lotta”, ha scritto la direttrice Young, che ha spiegato: “questo non è un problema del prossimo anno, è giunto il momento di aiutare un’Ucraina democratica a combattere l’aggressione russa. È tempo che il Congresso agisca”.

In risposta, il presidente della Camera Mike Johnson ha ribadito in una dichiarazione che i repubblicani della Camera insisteranno sui cambiamenti della politica di frontiera come parte di un disegno di legge di assistenza all’Ucraina, e ha sostenuto che Biden “non è riuscito ad affrontare in modo sostanziale nessuna delle legittime preoccupazioni sulla mancanza di una strategia chiara in Ucraina, un percorso per risolvere il conflitto o un piano per garantire adeguatamente la responsabilità degli aiuti forniti dai contribuenti americani”. Mentre il fronte israeliano a Gaza avanza verso sud, con lo Stato maggiore di Netanyahu determinato a voler inondare i tunnel di Hamas con acqua di mare, il fronte russo-ucraino è quasi fermo e difficilmente prima della primavera si potranno vedere nuove larghe manovre. Ma quella sarà anche la stagione delle elezioni europee e anche il momento in cui partirà la fase calda della campagna elettorale americana. Tradotto, grandi rischi per Kiev, poiché senza l’aiuto degli Usa quanto l’Unione europea potrebbe fare risulterebbe insufficiente e avvantaggiare i russi nelle loro richieste territoriali per concedere una tregua.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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