missili israele
(Majdi Fathi, Getty Images)
Dal Mondo

Tra i missili su Israele e Gaza spunta Erdogan

Il leader turco chiama Putin e propone di mettere i suoi soldati nel punto più «caldo» del mondo. Dove si combatte una guerra che ha finanziatori certi

Dopo una notte trascorsa sotto le bombe non si fermano i combattimenti tra Israele e i gruppi armati palestinesi della Striscia di Gaza, in particolare quelli con i terroristi di Hamas che stanno assistendo in queste ore alla distruzione in serie dei palazzi abitati dai loro comandanti.

Sul fronte della diplomazia oltre all'assordante silenzio dell'amministrazione americana guidata da Joe Biden e qualche sporadica presa di posizione di qualche leader europeo, il Qatar (notoriamente finanziatore privilegiato del terrorismo palestinese), l'Egitto e le Nazioni Unite starebbero tentando di costruire un cessate il fuoco.

Mentre si prova ad ottenere una difficile tregua non potevano mancare le parole del presidente turco Recep Tayyip Erdogan che al telefono con il leader palestinese, Abu Mazen, e con il capo di Hamas Ismail Haniyeh, ha gettato benzina sul fuoco affermando che "la Turchia farà tutto ciò che è in suo potere per mobilitare il mondo intero, e soprattutto il mondo islamico, per fermare il terrorismo e l'occupazione di Israele" aggiungendo che "la Turchia continuerà a sostenere la causa palestinese, a stare al fianco dei fratelli palestinesi e a proteggere la dignità di Gerusalemme". Lo stesso ha fatto con il presidente russo Vladimir Putin al quale il Sultano di Ankara ha anche chiesto "che si lavori sull'invio di forze di pace internazionali nella regione per aiutare a salvaguardare i palestinesi, una proposta che la Turchia ha fatto dal 2018".

Intanto questo pomeriggio durante un'operazione congiunta del Servizio di sicurezza generale Shabak e dell'IDF, sono stati eliminati alcuni importanti membri di alto livello di Hamas tra i quali il Generale di brigata di Gaza City, il Capo del sistema di miglioramento cibernetico e missilistico di Hamas e il Capo del sistema di produzione. Si tratta Bassem Issa - Generale di brigata di Gaza City. Operativo senior di Hamas. Dal 2017, era a capo della Brigata di Hamas di Gaza. Jamaa Tahla, Capo della rete informatica e leader del progetto di miglioramento missilistico dell'organizzazione terroristica di Hamas si occupava anche di ricerca e sviluppo. Tahla era il braccio destro di Muhammad Deif leader delle Brigate ʿIzz al-Dīn al-Qassām, il braccio armato di Hamas a Gaza. Stessa sorte è toccata anche a Gamal Zabda, Capo del dipartimento Sviluppo e progetti presso la sede di produzione di Hamas e il più importante esponente nel settore della formazione missilistica di Hamas. Dottore in Ingegneria Meccanica specializzato in aerodinamica, si era costruito notevoli competenze in diversi campi tecnologici.

Medesima sorte è toccata a Khazem Khatib, Capo del dipartimento degli ingegneri nella divisione di produzione di Hamas, era anche vicecapo di stato maggiore. Inoltre, nella stessa operazione sono stati eliminati anche Sami Radwan, capo del dipartimento tecnico dell'intelligence militare e Walid Shemali, capo del reparto attrezzature industriali nel sistema di produzione di Hamas. In ogni caso al netto delle dichiarazioni incendiarie e della propaganda palestinese cosa sta accandendo sul campo ?

Secondo Franco Iacch Analista esperto in Information Warfare, Terrorism, Security and Defense «Israele è l'unico paese al mondo protetto interamente da un sistema di difesa Anti-ballistic Missile System o ABM, in grado di discriminare una minaccia missilistica. Gli Stati Uniti hanno sviluppato o finanziato congiuntamente tutti e tre i livelli di difesa missilistica di Israele: Iron Dome (corto raggio), David's Sling (medio raggio) ed Arrow (lungo raggio). L'ala militare di Hamas è armata con armi leggere, compreso un ampio inventario di razzi improvvisati, missili anticarro e proiettili di artiglieria. Hamas acquisisce le sue armi attraverso il contrabbando o la costruzione locale. Parliamo proprio dell'Iron Dome della Rafael ed operativo dal 2011. E' concepito per proteggere le aree urbane contro le minacce a corto raggio come razzi e proiettili di artiglieria. Il sistema di solito lancia una coppia di intercettori Tamir (per prevenire errori o malfunzionamenti) soltanto se reputa la minaccia in grado di colpire una zona abitata. Ogni lanciatore è equipaggiato con venti missili. L'Iron Dome ha la capacità di intercettare tutte le minacce a corto raggio ad una distanza massima stimata di 70 km ed in tutte le condizioni meteo. I tempi di reazione alla minaccia, dalla rilevazione al calcolo della traiettoria di intercettazione, sono compresi tra i 15 ed i 40 secondi. Tutte le stazioni del sistema di difesa sono sempre operative e presidiate dall'esercito israeliano. L'Anti-ballistic Missile System di Israele è uno dei più costosi al mondo, ma nessuno scudo di difesa assicura una schermatura totale. Gli intercettori dell'Iron Dome hanno dimostrato la loro efficacia, ma tali caratteristiche hanno un prezzo esorbitante se paragonato alle minacce come i razzi Qassam».

Gli estremisti palestinesi che tipo di missili utilizzano e quanto costano ?

«I razzi Qassam sono dei sistemi d'arma artigianali che non richiedono un supporto logistico e tecnologico di alto profilo (sono per lo più realizzati in garage e laboratori improvvisati). Tuttavia tali razzi, introdotti per la prima volta a Gaza nel settembre del 2001 conferiscono alle organizzazioni terroristiche palestinesi la capacità di colpire il territorio israeliano in profondità ed in maniera indiscriminata. Le materie prime utilizzate per produrre i Qassam provengono dalle industrie civili mentre il propellente è costituito da una combinazione di fertilizzante a base di nitrato di potassio e zucchero. I razzi stessi sono ricavati da comuni tubi metallici riempiti di esplosivo e propellente. Parliamo quindi di un divario economico che si fa ancora più evidente qualora un intercettore del costo di milioni di dollari, venisse lanciato contro un drone o un aquilone incendiario, ammesso che il sistema sia in grado di discriminarli. La particolare natura asimmetrica altera il concetto standard di difesa. L'implementazione degli esplosivi sui dispositivi a basso costo, in alcuni casi rappresenta soltanto un dettaglio, poiché l'Improvised Air Threat non deve essere necessariamente concepita soltanto come armata».

Fino a che punto potranno sostenere uno scontro militare con lo Stato di Israele ?

«Alle capacità di alto profilo di Israele, i palestinesi contrappongono una incredibile capacità di adattamento che si traduce in una costante alterazione del paradigma (come per i kite bomb). Quella che è nota come Enormous Overkill è una strategia di logoramento che prevede l'adattamento della tecnologia civile a buon mercato e facilmente reperibile da scagliare contro i costosi sistemi di fascia alta progettati per la guerra convenzionale tra stati. Se venisse applicata su larga scala, la strategia Enormous Overkill potrebbe portare un paese sull'orlo del dissesto finanziario. "L'accordo del secolo", preparato dagli Stati Uniti quando Donald Trump era presidente, è stato bollato dai palestinesi come unilaterale. Israele e Hamas hanno combattuto tre guerre da quando il gruppo militante ha preso il controllo della Striscia di Gaza nel 2007. Qualsiasi futuro accordo di pace richiederà che entrambe le parti concordino per risolvere questioni complesse. Fino a quando ciò non accadrà, il conflitto continuerà. Nell'immediato, invece, è necessario che la comunità internazionale si adoperi per adottare misure di de-escalation».





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Stefano Piazza