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(Ansa)
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I conservatori alla prova delle elezioni in Inghilterra e Galles

Nuova tornata di elezioni locali Oltremanica. Molti la considerano un test in vista delle prossime elezioni generali

Sono aperti i seggi per le elezioni locali in Inghilterra e Galles: una tornata elettorale che porterà a rinnovare 2.600 seggi in 107 consigli. Dovranno essere eletti anche undici sindaci, tra cui quello di Londra, e si terrà inoltre un’elezione parlamentare suppletiva nel collegio di Blackpool South.

Per il momento, i sondaggi annunciano un risultato negativo per il Partito conservatore. Secondo il Guardian, in vista delle prossime elezioni generali, i laburisti sono dati al 43,8%, mentre i Tory sarebbero al 23,3%. In tal senso, la tornata elettorale di oggi viene considerata come un test per l’attuale partito di governo. Sempre stando a quanto riportato dal Guardian, i conservatori oggi rischierebbero di perdere fino a 500 seggi nei consigli locali.

Il leader dei laburisti, Keir Starmer, spera in un buon risultato. “Un voto per il Labour è a favore di un piano per riportare la nostra economia verso gli interessi dei lavoratori e ripristinare un senso di servizio alla nostra politica”, ha detto mercoledì sera. “Quel cambiamento inizia oggi e potete votare a favore. Potete votare per fermare il caos, voltare pagina e ricostruire il vostro Paese”, ha aggiunto. “Le persone ovunque dovrebbero votare conservatore”, ha dichiarato, dal canto suo, il premier Rishi Sunak.

In attesa dei risultati definitivi, che dovrebbero arrivare nel fine settimana, è possibile fare qualche breve considerazione. In primo luogo, è bene essere cauti con i sondaggi. Che i Tory stiano attraversando una fase di difficoltà, è noto. Tuttavia bisognerà capire se la debacle preannunciata dalle rivelazioni si verificherà o meno. Da questo punto di vista, è consigliabile andare con i piedi di piombo.

In secondo luogo, se i conservatori dovessero incorrere in una sconfitta netta, sarà necessario capire quale potrebbe essere l’impatto sulla leadership di Sunak. L’attuale premier è arrivato a Downing Street nell’ottobre del 2022 dopo il brevissimo mandato di Liz Truss, che era a sua volta subentrata a Boris Johnson poche settimane prima. È quindi chiaro che, se i risultati dovessero rivelarsi migliori del previsto per i conservatori, l’attuale premier potrebbe (anche solo parzialmente) rafforzarsi. Dovessero, di contro, avere ragione i sondaggi, non è escluso che possa partire una resa dei conti interna al Partito conservatore, portandolo in una nuova fase di instabilità.

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Stefano Graziosi