Domande ai genitori della bimba a cracker e tonno in mensa
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Domande ai genitori della bimba a cracker e tonno in mensa

La vicenda della piccola di Minerbe chiama in causa anche i suoi genitori, che devono alcune risposte

Premessa: la vicenda della bambina di Minerbe, vicino a Verona, che non pagando la retta da tempo è stata lasciata con crackers e tonno in mensa davanti ai compagni che mangiavano un pasto normale è assurda. I bambini non hanno colpe ed umiliarli in questo modo non ha senso e non cambia le cose.

Fatta questa premessa la vicenda va però raccontata per intero. Perché i protagonisti non solo solo un sindaco (leghista, cattivo e razzista) ed una bimba (straniera e vittima di "questo clima di odio", come abbiamo letto); ci sarebbero anche i genitori, proprio quelli che da giorni vediamo in tv e le cui parole (d'accusa) finiscono sui giornali.

Genitori che però si sono dimenticati di rispondere ad alcune semplici domande e che ora riproponiamo:

Perché non hanno risposto alle numerose richieste di chiarimenti sui mancati pagamenti da parte del Comune?

Perché non hanno chiesto un'esenzione per le famiglie indigenti, cosa che già succede a Minerbe (bastava richiedere un modulo in comune e compilarlo. Roba da 5 minuti)?

Perché hanno iscritto la figlia al servizio mensa scolastico che non è obbligatorio?

Insomma. In questa storia ci sono anche due genitori che, semplicemente si sono disinteressati della loro figlia, e non solo per un pasto, ma da mesi.

E ora che la mensa è stata pagata da un calciatore generoso per la bambina di Minerbe resta da risolvere il problema più grosso: il menefreghismo di mamma e papà

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