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Ansa
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Pene durissime per gli youtuber di Casal Palocco

La mancanza di valori dei nostri giovani merita una risposta forte anche dalla giustizia

Qual è la pena giusta cui condannare un giovane che per una folle scommessa social (prima fesseria) scorrazza a 110 km/h in una strada con limite a 50 (seconda fesseria) compiendo un sorpasso dove non avrebbe potuto (terza fesseria) andando così a schiantarsi contro un'altra vettura uccidendo un bambino di 5 anni (e quattro), il tutto sotto l'effetto di sostanze stupefacenti (quinta ed ultima fesseria)?

La domanda è probabile se la stia ponendo anche il giudice cui toccherà giudicare i responsabili della tragedia di Casal Palocco in quello che non sarà un processo legato ad un omicidio stradale ma qualcosa di più ampio. Da settimane Panorama.it ha dato voce a docenti, educatori, sociologi per raccontare quello che in molti non vogliono vedere: l'allarme giovani.

Una crisi di valori di cui la morte del piccolo Manuel pare essere una semplice logica conseguenza. Basti pensare che i testimoni hanno raccontato delle risate degli youtuber dopo lo schianto, davanti alle auto distrutte e ad una vita spezzata. Certo, il giudice dovrà limitarsi ai fatti, al singolo caso, ma su quel banco degli imputati in realtà c'è molto di più. E anche se in punta di codice penale la cosa è impossibile sarebbe giusto dare un segnale forte si milioni di adolescenti e giovani che hanno trovato divertenti e forse anche intelligenti le bravate di questi ragazzi, visti come "esempi" da seguire ed emulare, magari spingendosi oltre, giusto per essere originali ed acchiappare qualche like in più.

Sarebbe molto utile dare un segnale, uno "schiaffone" virtuale ad una intera generazione. L'ergastolo per il ragazzo alla guida sarebbe proprio questo, una sveglia a tutti, per far capire in maniera forte e chiara cosa si rischia a compiere cinque fesserie tutte assieme. Sarebbe anche utile condannare a pene severe chi, con lui su quella fuoriserie, incitava, riprendeva, commentava in maniera divertita ogni bravata, omicidio compreso.

Per i diretti interessati sarebbero pene eccessive (soprattutto visto l'andazzo complessivo della nostra giustizia, dove l'ergastolo al massimo lo merita Matteo Messina Denaro) ma per una volta ci piacerebbe che la giustizia pensasse a tutti gli altri ragazzi arrivando a capire che con un eccesso dì severità oggi forse si potrebbero evitare altre morti ed altri processi domani. Su quella strada non è finita solo la vita di Manuel e della sua famiglia. Su quella strada si è andato a schiantare l'intero sistema fatto di eccessivo buonismo e tolleranza che ormai ha contaminato la nostra società, soprattutto verso i nostri figli.

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Andrea Soglio