acca larenzia
(Ansa)
News

«Il braccio teso ad Acca Larenzia? Lo facciamo da anni e solo oggi diventa un caso politico»

Abbiamo incontrato uno dei manifestanti che hanno partecipato alla commemorazione di destra sfociata con il «presente» ed il saluto romano...

«Sono anni che organizziamo la stessa commemorazione ad Acca Larenzia. Abbiamo sempre fatto ogni anno il saluto romano, ma oggi stranamente diventiamo un caso...».

Inizia così il racconto di Luca P. uno dei circa mille partecipanti alla commemorazione di Acca Larentia, divenuta caso politico a causa dei saluti romani dei presenti. Manifestazione a cui hanno preso parte circa 2mila persone per commemorare i tre militanti del Fronte della gioventù Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, uccisi il 7 gennaio 1978 a Roma nella via della Capitale dove si trovava la sede del Movimento Sociale Italiano. Una polemica che non sembra esaurirsi non solo per il saluto romano ma anche per l’accusa rivolta alla Digos della mancata identificazione dei partecipanti (anche se, a quanto ci risulta, i partecipanti sono stati filmati e poco alla volta verranno identificati nei prossimi giorni e non sul posto per evitare momenti di tensione ndr).

Cosa può dirci della manifestazione?

«Eravamo circa 2mila ed io sono 20 anni che partecipo a alla commemorazione dove vengono ricordati i ragazzi uccisi durante gli anni di piombo dai terroristi rossi e da un poliziotto. Abbiamo sempre fatto il saluto romano e siamo sempre stati autorizzati da tutti i governi, ma oggi si grida allo scandalo. Mi sembra che si voglia strumentalizzare la commemorazione per scopi politici e non è decoroso».

Perché avete fatto il saluto romano?

«Il saluto romano per noi rappresenta un’identificazione con quei ragazzi uccisi e con una storia millennaria che parte dall’antica Roma e solo dopo arriva al fascismo».

In Italia il saluto romano è apologia fascista...

«In Italia il saluto romano è considerato apologia fascista nonostante ci siano diverse assoluzioni che dimostrino il contrario, ad eccezione di una condanna a Milano del 2020. Ha ragione La Russa; non è chiaro se sia legittimo o meno».

Lei era li per qualche movimento politico?

«No, sono andato a titolo personale con altre persone ma effettivamente siamo di Casapound, ma c’erano anche dei comuni cittadini che vivono in quei palazzi come una signora 80enne scesa anche lei per la commemorazione ed alcuni appartenenti alle forze dell’ordine».

La sinistra su quanto accaduto sta chiamando in causa il governo, di destra...

«Noi non ci identifichiamo con questo Governo e nemmeno con la destra. Hanno molte idee opposte alle nostre. Dire che il Governo ci favorisce è stortura, una visione colorita e faziosa. Siamo sempre stati autorizzati da tutti i governi e nessuno ha mai detto niente».

Siete stati identificati?

«C’erano degli agenti ma nessuno si è avvicinato. Nel caso lo abbiano fatto lo sapremo tra qualche giorno, ma le posso dire che io non sono mai stato identificato in questi anni».

TUTTE LE NEWS DI CRONACA

I più letti

avatar-icon

Linda Di Benedetto