Allarme meduse giganti: 10 cose da sapere
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Allarme meduse giganti: 10 cose da sapere

Dai rischi agli interventi da fare in caso di puntura, al perché si sta assistendo a "un'invasione" di meduse giganti nel Mediterraneo

Una medusa gigante, nella Grande Barriera Corallina australianaOlycom

Gli esperti parlano di allarme, senza mezzi termini: con l'apertura del raddoppio del canale di Suez, il 6 di agosto, il numero di meduse giganti che già proliferano nelle acque del Mar Rosso aumenterà anche nel Mediterraneo, con tutte le conseguenze del caso. In primo luogo con ripercussioni al turismo, per l'allarme che la presenza degli organismi marini causa nei bagnati. Il timore di essere punti da queste creature, che possono arrivare a mezzo metro di diametro (per un peso fino a 50 kg), è molto elevato. Ma non solo:"In Israele la Rhopilema Nomadica (una medusa "gigante" urticante) ha già fermato centrali di desalinizzazione e centrali elettriche, che usano l'acqua di mare per raffreddare gli impianti: le meduse sono entrate in grande quantità nelle tubature, causando lo stop delle centrali" ha spiegato a Panorama.it il Professor Ferdinando Boero, Biologo marino dell'Università del Salento e del CNR-Ismar.

Ma esistono pericoli per i bagnanti? Cosa occorre fare in caso di punture di meduse? E perché le meduse stanno "invadendo" i nostri mari?

1 -Le meduse "giganti"

Le meduse giganti stanno aumentando nel Mediterraneo Olycom

"La cosiddetta medusa gigante non è altro che la Rhopilema Nomadica: può arrivare a 50 centimetri di diametro e 50 kg di peso. Nonostante sia urticante, non si tratta di un organismo velenoso, come la box jellyfishche si trova nelle acque australiane" spiega il professor Boero, che aggiunge: "Al di là delle ustioni che può dare, è comunque un animale molto bello da osservare, tanto che in alcune zone d'Italia - come Puglia, Sardegna e Calabria - sono stati organizzati persino dei 'medusa watchting', per poterli ammirare meglio nella loro eleganza".

2 -Quanto sono pericolose le meduse "giganti"?

Una "Giant Jellyfish Chrysaora" avvistata in California, al largo di San DiegoOlycom

"Come detto, sono urticanti, ma non fanno molto male. Non sono pericolose, se non per soggetti che hanno già delle patologie, come i cardiopatici, o per chi è a rischio di shock anafilattico. Per intenderci, sono più pericolosi i calabroni con le loro punture o i funghi velenosi" spiega il professor Boero, che aggiunge: "Altra cosa è la caravella portoghese, che non è una medusa, ma che lo scorso anno ha ucciso una donna in Corsica".

3 - Cosa fare in caso di puntura da medusa?

Cosa fare in caso di puntura di medusaOlycom

Si ritiene comunemente che, se punti da medusa, occorra mettere ammoiaca (o urina che la contiene) sull'ustione. In realtà i dermatologi ritengono che questi semplici rimedi siano del tutto inefficaci, se non in alcuni casi anche dannosi, perché ad esempio possono irritare maggiormente la pelle. Il consiglio degli esperti è quello di lavarsi con acqua di mare e non acqua dolce, perché questa favorirebbe la scarica di veleno delle cnidocisti, ovvero i piccoli organelli cellulari che contengono il veleno. Occorre stare attenti che questi non rimangano sulle mani, in modo che, in caso di contatto con altre parti del corpo come gli occhi, non trasferiscano il veleno, causando infiammazioni. Molto utili sono i gel astringenti al cloruro d'alluminio, ma non si tratta di prodotti non facili da trovare in commercio. Esiste invece un gel, utile anche per le punture di zanzare, che si può applicare più volte al giorno, mentre creme al cortisone o antistaminici sono inutili perché entrano in azione dopo 20 minuti dall'applicazione, dunque quando il bruciore e il dolore della puntura ha ormai superato l'apice massimo.

4 - Altri effetti "collaterali"

Attenzione anche agli effetti collateraliOlycom

"Va però ricordato che ogni medusa può essere più o meno urticante, dunque sarebbe meglio informarsi su cosa fare in caso di puntura da parte di una specifica medusa. Un valido strumento - consiglia il professor Boero - è il sito jellyrisk.eu, uno strumento messo a punto nell'ambito del progetto med-jellyrisk che riguarda tutto il Mediterraneo". Qui si possono trovare anche segnalazioni quasi in tempo reale sulla presenza di meduse nei nostri mari. E' comunque bene ricordare che, dopo una puntura di medusa (specie se grande), è bene non esporsi al sole per evitare che rimangano cicatrici.

5 - Perché sono aumentate le meduse nel Mediterraneo?

Perché sono aumentate le meduse?Olycome

"Le meduse giganti sono già presenti nei nostri mari da 15 anni, ma con il raddoppiamento del canale di Suez il loro numero è destinato ad aumentare: è come se ora potessero disporre di una porta grande il doppio. La loro presenza massiccia, anche nel Mar Rosso, è dovuta al riscaldamento globale: basti pensare che le acque del mare nel Salento hanno ormai una temperatura di 31°C, mentre ai tropici è di 28° C. Nel corso degli ultimi 30 anni sono arrivate 700 nuove specie marine nel Mediterraneo: con il raddoppio di Suez questo fenomeno è destinato ad aumentare" spiega il professor Boero.

6 - Ci sono altre specie "pericolose" nel Mediterraneo?

Il pesce palla maculatoSalute.gov

"Sì. Un esempio è quello del Lagocephalus sceleratus, conosciuto comunemente come un tipo di pesce palla maculato - spiega il docente dell'Università del Salento - Si tratta, però, di un pesce tossico: a differenza degli altri pesci ai quali siamo abituati, che possono risultare "velenosi" per le loro punture (come la tracina), questo pesce, se ingerito, è tossico e mortale. Ancora una volta ci sono state diverse segnalazioni delle sua presenza davanti alle coste israeliane". La presenza di questo pesce, però, è stata già confermata anche dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) nel Mediterraneo e in particolare al largo di Lampedusa.

Come si legge sul sito del Ministero della Salute, "l'avvelenamento da tetratossina (TTX, contenuta in questi pesci, NdR) può comportare conseguenze particolarmente gravi per la salute, fino alla morte, che può avvenire dopo poche ore dall'ingestione".

7 - L'ecosistema a rischio

L'ecosistema è a rischioOlycom

"Quando si parla di invasione di meduse giganti sembra di leggere il titolo di un film di fantascienza, ma in realtà l'equilibrio dell'ecosistema è già cambiato: il Mediterraneo di oggi non è più quello di 30 anni fa" racconta l'esperto del CNR-Ismar, che aggiunge: "Gli Usa lo hanno capito e sembrano cercare di voler rimediare e cambiare direzione. Noi, al contrario, stiamo progettando il futuro su basi sbagliate dal punto di vista degli equilibri naturali. Un esempio è il via libera, contenuto nello "Sblocca Italia", alle concessioni per le trivellazioni (dunque per estrarre petrolio, un combustibile fossile), per di più in mare, dove i rischi sono molto elevati", come dimostra l'incidente di qualche anno fa nel Golfo del Messico alla piattaforma della Pb.

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Eleonora Lorusso