G3 (Satriani, Vai, Aristocrats) live in Italia - Perché è un evento imperdibile
Getty Images
Musica

G3 (Satriani, Vai, Aristocrats) live in Italia - Perché è un evento imperdibile

I tre migliori chitarristi al mondo si esibiranno da sabato per quattro date a Roma, Forlì-Cesena, Ascoli Piceno e Grugliasco(To)

La novità del G3 2016 sono gli Aristocrats di Guthrie Govan

G3 è la sigla sotto la quale, a partire dal 1995, Joe Satriani ha deciso di riunire i più chitarristi contemporanei. Negli anni hanno fatto parte del progetto Steve Lukather, Yngwie Malmsteen, Steve Morse, John Petrucci, Eric Johnson e molti altri, oltre alla presenza pressoché fissa dello storico allievo di Satriani Steve Vai.

A quattro anni di distanza dall’ultimo concerto italiano, i G3 tornano in Italia con una nuova line-up. Joe Satriani e Steve Vai saranno accompagnati dagli Aristocrats, supergruppo formato dai virtuosi Guthrie Govan (chitarra), Bryan Beller (basso) e Marco Minnemann (batteria), per quattro date: sabato 2 luglio 2016 al Postepay Rock in Roma presso l’Ippodromo delle Capannelle, domenica 3 luglio in Piazza Matteotti a Sogliano al Rubicone (FC),lunedì 4 luglio in Piazza del Popolo ad Ascoli Piceno e martedì 5 luglio al GruVillage Festival di Grugliasco(Torino).

Vediamo insieme i motivi per cui si tratta di un evento imperdibile per gli amanti della chitarra e delle sue infinite possibilità espressive. [Cliccare su Avanti]

1) Joe Satriani

Quando un chitarrista ha la totale padronanza della sua fedele sei corde è in grado di imprimere uno stile così personale nel suo modo di suonare da renderlo unico, fino a diventare un riferimento imprescindibile e un termine di paragone per altri artisti. Joe Satriani è oggi il guitar hero per eccellenza per le straordinarie doti tecniche, per il carisma a per la sua instancabile ricerca dell’essenza del suono. Non è un caso che musicisti del calibro di Steve Vai, Kirk Hammett dei Metallica e David Bryson dei Counting Crows siano stati tutti suoi allievi. Negli utimi album  Satriani ha messo da parte gli eccessi di tecnicismo che alcuni addetti ai lavori gli rimproverano in luogo di una maggiore fruibilità della sua musica, un’inconfondibile miscela di rock, blues e funky in grado di entusiasmare le platee dai palati fini. La magia della chitarra di Satriani caratterizza anche il suo quindicesimo album, Shockwave Supernova, pubblicato lo scorso 24 luglio nei formati cd, doppio lp e digital download.  Il disco è stato inciso alla fine del 2014 presso lo Skywalker Sound di Lucas Valley, in California, con il gruppo che lo accompagna abitaulmente in tour: il tastierista e chitarrista Mike Keneally, un veterano di numerose date e registrazioni con Satriani, il batterista Marco Minnemann e il bassista Bryan Beller. “Non avrei potuto chiedere una band migliore per dare vita a questi brani”, ha sottolineato Satriani. Non mancano, come da tradizione negli album di Satch, alcuni ospiti prestigiosi come il grande batterista Vinnie Colaiuta e il bassista dei Jane’s Addiction Chris Chaney, che impreziosiscono i brani Keep On Movin, In My Pocket, Crazy Joey e Scarborough Stomp.

2) Steve Vai

Steve Vai è da molti considerato il miglior chitarrista al mondo per la sua incredibile padronanza tecnica. Un talento quasi diabolico, rinforzato dalla curiosa coincidenza che il musicista italo-americano ha compiuto sei anni il 6/06/66 e il 666 è notoriamente il numero che indica il diavolo. Oggi, in realtà, Steve Vai è quanto di più lontano si possa immaginare dall’archetipo «sesso,droga & rock ‘n’ roll», come ha candidamente ammesso in una recente intervista. Vegetariano,appassionato di meditazione zen, ama trascorrere il tempo libero con i suoi due figli Julian Angel e Fire, avuti dalla moglie Pia Baiocco, ex bassista delle Vixen, e allevare api, il cui miele viene venduto dal chitarrista per beneficenza. Un uomo tranquillo, che sul palco si trasforma in un demone del rock, trascinando il pubblico con i suoi poderosi riff di chitarra, con la padronanza del legato e della leva del tremolo, con le sue celebri dissonanza e scale modificate. La sua musica suona come quella di nessun altro grazie alle sue singolari chitarre: la sette corde EVO, una chitarra a forma di cuore con tre manici, la «Ultra Zone» immortalata sulla copertina dell’omonimo album e la JEM bianca a tre manici. Il suo precoce talento è stato scoperto a soli diciannovenne dal geniale Frank Zappa, che lo ha voluto fortemente nella sua band dal 1979 fino al 1984. Agli inizi il compito di Vai consisteva «solo» nel trascrivere le complesse partiture del maestro di Baltimora, il quale ben presto si accorse delle sue doti tecniche fuori dal comune, tanto da diventare il suo chitarrista di fiducia  e di guadagnarsi il soprannome de «il piccolo virtuoso italiano».

3) The Aristocrats

Già dalla copertina del cd/dvd dal vivo Culture Clash Live  è evidente lo spirito goliardico degli Aristocrats, disegnati a fumetti mentre fronteggiano con i loro strumenti un uomo-gallina, un uomo-maiale e un astronauta. Divertimento che caratterizza i loro live, dove il pubblico viene conquistato dalle straordinarie doti tecniche di uno dei power trio più eclettici e adrenalinici della scena rock internazionale. Formati da tre dei più importanti solisti nei loro rispettivi strumenti, il chitarrista Guthrie Govan, il bassista Bryan Beller e il batterista Marco Minneman coniugano in mondo sorprendente rock, blues, fusione e metal, divertendosi e facendo divertire il pubblico, anche grazie ad alcune irresistibili trovate sceniche. A differenza di altri supergruppi che si prendono troppo sul serio, gli Aristocrats dialogano costantemente con il pubblico, al quel regalano virtuosismi mai fini a se stessi.

I più letti

avatar-icon

Gabriele Antonucci