Il passato come palcoscenico di modernità
(Valentino)
Collezioni

Il passato come palcoscenico di modernità

La collezione haute couture firmata da Pierpaolo Piccioli per Valentino riscopre il vero significato di alta moda: maestosa nella sua semplicità.

Mentre la televisione (e le piattaforme di streaming) riscoprono il fascino dei grandi couturier del passato da Balenciaga a Dior, portando sullo schermo il loro lavoro fatto di stoffe, tagli e colori, Pierpaolo Piccioli sceglie con la sua collezione haute couture primavera estate 2024 di tornare dove tutto è iniziato. Una lunga scala che porta al Salon, quel luogo magico dove ogni abito prende vita davanti agli occhi sorpresi di una ridotta cerchia di clienti. Abiti così vicini da poter essere sfiorati e apprezzati in ogni loro dettaglio.

La collezione Valentino haute couture non è però solo un eco di un passato migliore, magari visto attraverso i proverbiali rose tinted glasses, ma una proposta intrisa di modernità, radicata nella contemporaneità e nella necessità di tornare al vero senso del vestire. Quella tendenza che numerose maison stanno ricollegando a un approccio più vicino al sartoriale, e a un’attenzione quasi spasmodica verso i dettagli e i materiali, simbolo di un lusso minimalista, ancora di salvezza nel mercato sempre più saturo della moda.

Pierpaolo Piccioli interpreta così la sua haute couture come «una ricerca ossessiva della perfezione, associata alla passione per il lavoro manuale e alla fascinazione per il processo». I sarti che hanno lavorato alla collezione si riversano così sulla passerella al termine del défilé per sentire gli applausi del pubblico e per vedere il loro lavoro così attento e preciso riconosciuto. In un’epoca ossessionata dall’artificiale, dall’incredibile, ecco il reale.

Il Salon conferisce una tangibilità, una fisicità sensoriale all’effimero. La tecnica inventa nuove realtà, tessuti alleggeriti come per magia, materialità trasfigurata. La contraddizione è insita nell’Alta Moda: la semplicità è complessa, la spontaneità è il risultato di un gesto attentamente ponderato.

In passerella sfila un’esplorazione di contrasti sincronici di colori, texture e significati essenziali in ogni proposta. Accostamenti istintivi e inattesi accendono l’immaginazione e ispirano emozioni. Gioielli serpeggiano intorno al corpo nastri d’oro infiniti, sfidando la gravità. Pelli esotiche, pelliccia e piume vengono replicate attraverso tessuti e tecniche, in una sorta natura reinventata: rouleaux di organza di seta e paillettes tagliate a mano simulano lo spirito del mondo naturale attraverso l’arte dell’ingegno umano.

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Mariella Baroli