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Crosetto alla Camera sulla giustizia: “Non ho attaccato le toghe, contro di me un plotone d’esecuzione”

Il ministro della Difesa Guido Crosetto in Aula dopo le affermazioni che hanno infiammato la polemica con la magistratura

"Non ho attaccato e non attaccherò mai la magistratura", ha affermato il ministro della Difesa Guido Crosetto, prendendo la parola alla Camera per rispondere all’interpellanza di +Europa dopo le dichiarazioni da lui rilasciate al "Corriere della Sera" dal titolo: "E' l'opposizione giudiziaria l'unico pericolo per il Governo". “È stato messo su un plotone di esecuzione ad personam, contro il sottoscritto, al quale non ho nemmeno risposto”- ha aggiunto- “Qualcuno ha detto che ho detto queste cose perché temo le inchieste. No, io sono Guido Crosetto. Ho 60 anni e in 60 anni non sono stato mai sfiorato da nulla. Secondo voi ho sollevato questo tema perché ho paura? No, io l'ho sollevato perché non ho paura”.

Lo scontro tra politica e magistratura, insiste il ministro, “dovrà finire”: “Io ho trovato alcuni magistrati, ho sentito esponenti di Area, che vedono nel governo un attacco alla magistratura, quasi che non voglia farla lavorare. C'è chi ha detto che il ruolo della magistratura deve essere quello di riequilibrare la volontà popolare. Ma chi ha responsabilità deve essere terzo: pensate se questa frase la avesse pronunciata un generale o un prefetto".

Nel suo intervento si è detto “profondamente colpito dal tentativo di mistificazione” delle sue parole: “Non ho detto che a me raccontano di incontri segreti, di cospirazioni. Do lettura di alcuni interventi pubblici che io reputo gravissimi sulla questione giustizia. Io ho totale fiducia nella magistratura ma so discernere, mi riferisco ad alcune cose pubbliche che ho sentito in cui qualcuno ha parlato di una magistratura che deve avere "una fisiologica funzione antimaggioritaria a tutela dei diritti".

Della Vedova, illustrando la sua interpellanza di cui è primo firmatario, aveva affermato: “Lei, ministro, è tra i più autorevoli Ministri del governo Meloni e ha tutti gli strumenti per raccogliere informazioni sul tema sollevato, che è tema gravissimo. Lei sapeva di aprire una crisi istituzionale fra poteri dello Stato. Perché se parla di opposizione giudiziaria, lei deve circostanziare una accusa precisa, che non può essere un sentito dire. Lei deve circostanziare i fatti, altrimenti l'accusa è ancora più grave”. E ha chiesto al ministro : “Cosa voleva fare, mettere le mani avanti rispetto a provvedimenti giudiziari o indagini che dovessero coinvolgere membri della maggioranza o del governo?".

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Chiara De Zuani