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Giorgio Napolitano si è spento oggi all'età di 98 anni. Da tempo l'ex Capo dello Stato era malato e nelle ultime settimane il quadro clinico particolarmente complesso. Aveva compiuto gli anni il 29 giugno scorso.

La sua vita è stata quasi interamente dedicata alla politica: Presidente della Repubblica per due mandati consecutivi, la sua carriera politica comincia come deputato nel 1953; poi ministro, senatore, anche parlamentare europeo, sempre con il Partito Comunista Italiano. È stato anche direttore de L'Unità.

Il richiedente asilo che preferisce evitare il trattenimento in un Centro fino all'esito del suo ricorso contro il rigetto della domanda dovrà versare una garanzia finanziaria di circa 5mila euro. Questa misura è stabilita da un decreto del Ministero dell'Interno, recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che stabilisce l'importo di 4.938 euro come cifra da assicurare al migrante per il periodo massimo di trattenimento, che è di 4 settimane. Tale somma coprirà "la disponibilità di un alloggio adeguato sul territorio nazionale, la cifra necessaria per il rimpatrio e i mezzi di sussistenza minimi".

Questa norma si applica a coloro che sono soggetti al trattenimento durante la procedura iniziale alla frontiera e che provengono da Paesi considerati sicuri. Viene inoltre garantito allo straniero il diritto di essere immediatamente informato della possibilità, alternativa al trattenimento, di fornire una garanzia finanziaria.

A fine mese potrebbe scadere l'azzeramento degli oneri di sistema e dell'Iva agevolata al 5% sulle bollette del gas, generando preoccupazioni per i consumatori. Secondo le stime di Facile.it, in assenza di un rinnovo da parte del governo, le spese per una famiglia media potrebbero salire fino a 205 euro all'anno, con un aumento percentuale che potrebbe arrivare al 16%.

Le analisi del portale si basano sulle tariffe del mercato tutelato a settembre 2021, ultime prima delle misure di azzeramento. All'epoca, questa voce di spesa rappresentava 5,6 centesimi per metro cubo. Se gli oneri tornassero ai livelli di allora, il costo annuale per una famiglia media aumenterebbe di 41 euro, equivalente a circa il 3% in più rispetto ad oggi. Se l'Iva dovesse ritornare alla sua aliquota originale, ossia 10% per consumi fino a 480 metri cubi e 22% per quelli superiori, l'incremento totale sarebbe di 205 euro all'anno.

Gabriele Airoldi, BU Director Gas&Power di Facile.it, afferma: "Oggi il prezzo del gas è nettamente inferiore rispetto al 2022, ma le bollette rimangono comunque elevate se paragonate a quelle degli anni precedenti; la fine delle misure introdotte dal Governo andrà certamente a pesare sulle tasche di molte famiglie italiane. Il consiglio per i consumatori è, come sempre, di fare attenzione agli sprechi e di ridurre, laddove possibile, i consumi, anche in vista della stagione invernale quando i prezzi del gas potrebbero tornare ad aumentare. Fondamentale, inoltre, scegliere con attenzione il proprio fornitore, soprattutto per chi è ancora nel mercato tutelato; la fine del regime di tutela si avvicina e, salvo ulteriori rinvii, è prevista per gennaio 2024; il suggerimento per chi ancora non l’ha fatto è di muoversi per tempo nella scelta del nuovo contratto".

Secondo la European Social Survey, l'Italia occupa gli ultimi posti nella soddisfazione lavorativa a livello europeo, con soli il 47% degli occupati che esprime elevati livelli di contentezza. Questo dato è inferiore del 7% rispetto alla media europea. Paesi come Finlandia, Islanda, Olanda, Norvegia e Belgio vantano percentuali di soddisfazione oltre il 71%.

Il quadro è emerso durante la presentazione del primo 'Rapporto Nazionale della European Social Survey in Italia' da parte dell’Inapp (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche) a Roma. Il rapporto analizza e confronta le opinioni degli italiani con quelle dei cittadini degli altri Paesi partecipanti su diverse tematiche, tra cui nuove tecnologie, benessere, lavoro, apprendimento, salute e immigrazione.

La flessibilità oraria e la possibilità di scelta del luogo di lavoro emergono come fattori chiave nella soddisfazione lavorativa. In Italia, solo il 15,7% degli occupati ha la possibilità di determinare il proprio orario di lavoro, mentre solo il 30,8% può scegliere il luogo di lavoro. Questi dati sono inferiori rispetto alla media degli altri Paesi analizzati.

Il presidente dell'Inapp, il professor Sebastiano Fadda, ha sottolineato che la soddisfazione lavorativa in Italia è strettamente legata alla flessibilità oraria e alla possibilità di scelta del luogo di lavoro. L'indagine evidenzia che la quota di occupati altamente soddisfatti sale dal 47% al 68% se è presente la flessibilità oraria, mentre scende al 44,6% in mancanza della possibilità di scegliere il luogo di lavoro.

L'Italia si colloca tra i Paesi con maggiore rigidità in termini di autonomia sul lavoro, insieme a Bulgaria, Macedonia, Ungheria, Croazia, Grecia, Portogallo, Spagna e Francia, mentre i Paesi del Nord Europa e dell’Europa continentale godono di maggiore flessibilità.