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ll ritorno delle emittenti private via AM

La nuova legge sulle frequenze del 2018 ha ridato voce alla «Modulazione d'Ampiezza» che sembrava sparita nel nulla

Sulle radio tradizionali e anche nelle autoradio c'è un pulsante che sembrava destinato a essere dimenticato e a sparire. E' quello della Modulazione d'Ampiezza, ovvero il selettore che porta la sintonia dal sempre usato FM giù verso le frequenze più basse delle cosiddette onde medie, dove fino alla fine degli anni Novanta abbiamo ascoltato musica, radiogiornali ma soprattutto le radiocronache di "Tutto il calcio minuto per minuto" in un indimenticabile rito domenicale. Poi con il servizio di cronaca esteso anche alle stazioni FM e l'arrivo di connettività e streaming, le onde medie sembravano destinate all'abbandono, tanto che persino mamma Rai qualche anno fa aveva intrapreso una piccola rivoluzione spegnendo per sempre alcuni dei suoi storici impianti presenti su tutto il territorio nazionale.

Certo, il web offre possibilità sterminate e le radio che diffondono programmi alternativi attraverso la fibra ottica sono ormai migliaia, ma stare davanti alla radio è ancora possibile e soprattutto divertente.

Le cose sono cambiate nel giugno 2018 a seguito delle procedure di selezione comparativa per l'assegnazione di 146 frequenze riservate ai soggetti che avevano presentato domanda secondo quanto pubblicato nell'avviso pubblico del 4 agosto 2016, così erano stati pubblicati gli elenchi delle frequenze assegnate e i nomi dei vincitori. Nel frattempo però la tentazione di farsi una piccola emittente privata in onde medie (da 300 Khz a 3 Mhz) ha sedotto tanti appassionati ed è facile, soprattutto la sera, ascoltare deboli segnali provenienti da località non note, le cosiddette radio pirata, ma anche nuove radio autorizzate che offrono l'ascolto di programmi d'ogni genere e trasmessi in modo del tutti analogico, quindi con quella timbrica da radio della nonna e quei fruscii di fondo che creano un'atmosfera particolare.

Quanto accaduto in Italia sta in realtà succedendo in molte parti del mondo e nelle nazioni che si affacciano sul Mediterraneo la riassegnazione delle frequenze in questa banda ha dapprima lasciato molto spazio a stazioni del Nordafrica e dell'Est europeo, quindi ha visto un progressivo ripopolamento di segnali a noi più vicini. Per ascoltare al meglio è consigliabile utilizzare radio portatili oppure fisse dotate di antenna telescopica (quelle che si allungano) oppure filari, ovvero individuare dietro la radio il connettore per l'antenna e collegare ad esso un filo elettrico il cui altro capo è da fissare anche posticcio ma in modo da tenere sospesa la linea che capterà le onde. Internet peraltro offre progetti e soluzioni a costo zero per realizzare antenne di questo tipo e migliorare le capacità di ricevere anche stazioni remote, dunque proprio il mezzo che ha segnato la fine di una tecnologia oggi è quello che permette di tenerla in vita.

Le ore serali sono particolarmente adatte (dalle 19 in poi) perché è possibile sfruttare la ionizzazione degli strati alti dell'atmosfera che fanno rimbalzare i segnali propagandoli per migliaia di chilometri. Per facilitare la vita a volesse provarci ecco qui una raccolta dei programmi in lingua italiana trasmessi dalle relative stazioni e i recapiti per conoscerne i palinsesti. Se poi la vostra radio è di quelle con più bande, dalle parti delle onde corte (da 3 Mhz a 17 Mhz in particolare), vi si aprirà un mondo e potrete anche ascoltare le trasmissioni di radio Cina internazionale o altre mitiche stazioni. In una serata estiva milanese, dal terrazzo di casa e con una radio portatile a transistor del 1978 (quella di fantozziana memoria, per intenderci) ecco spuntare dal fruscio: 576 kHz, Challenger Radio, Villa estense; 963 kHz Radio Tunisi International, dal lunedì al sabato in italiano e info@radiotunis.com; Padova; 900 kHz, RAI 1 Siziano (MI) www.rai.it; 1.170 kHz, Radio Capodistria koper@irts.si/capodistria@capodistria.net; 1.404 khz, Radio Casalgrande, Reggio Emilia; 1.566 kHz, Radio Amicizia in blu (Campania). E passando in onde corte: 9.610 kHz, AWR Europe, solo domenica in lingua italiana dalle 9 alle 10; 17.520 Khz, Radio Cina internazionale (anche in italiano), 3.975 e 6.160kHz, Shortwave Radio, solo la domenica in italiano. Sono soltanto pochi esempi, chi ha fatto una passione di questa attività pubblica regolarmente bollettini e anima gruppi social, come appare cercando sul web alle voci radioascolto stazioni onde medie e corte. Buon divertimento!

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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