Nuove mode e  manie  «pet-à-porter»
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Lifestyle

Nuove mode e manie «pet-à-porter»

Guinzagli che sembrano cinture, cucce hi-tech e di design, capottini di cachemire e beauty da viaggio. A Firenze, durante Pitti Uomo, un'intera area è stata dedicata a Pitti Pets. E i padroni sono disposti a spendere (molto) per trasformare i loro quattro zampe in veri fashionisti

L'abbigliamento creato appositamente per gli animali domestici si è ormai evoluto in un business a nove zeri. Si conta che il mercato globale del petwear e degli accessori per cani e gatti abbia raggiunto i 5,19 miliardi di dollari e si prepari a superare i sette miliardi entro il 2028, con un incremento annuo pari al 5 per cento.

In Italia ci sono più di 62 milioni di animali domestici. E i numeri della pet economy sono in costante crescita. Secondo Nielsen, gli italiani spendono 949 milioni all’anno soltanto per prendersi cura di cani e gatti, oltre il 50 per cento in più di quanto destinato ai bambini (633 milioni).

Una dimostrazione dell'importanza di questo settore? Alla kermesse Pitti Uomo, appena conclusa a Firenze, lo spazio Pitti Pets era dedicato esclusivamente agli accessori e al lifestyle pensati per gli animali. Antonio Cristaudo, direttore commerciale di Pitti Immagine, ha così commentato: «È il risultato di un mercato in crescita che è nato dalla forte domanda dei consumatori».

Quindici i brand presenti quest'anno alla Polveriera di Firenze, in uno spazio espressamente disegnato da Ilaria Marelli, architetto e designer che ha firmato importanti allestimenti per brand lifestyle internazionali. C'erano cuscini e cucce rivestite di lana pregiata (Duepuntootto), e collezioni di lusso come quella di Poldo Dog Couture che dal 2016 veste i cani più chic di tutto il globo. Il brand spagnolo The Painter's Wife ha proposto maglioni fantasia, pettorine e t-shirt organiche. Non sono mancati accessori in pelle (Baurdelle e Frida Firenze), cappotti e maglioncini artigianali in cachemire e lana merino di Emma Firenze.

A Pitti Pets la distanza tra umani e animali sembra svanire. I collari diventano gioielli, i guinzagli assomigliano a cinture, le ciotole appaiono come stoviglie di design e i giochi come oggetti di arredo. Non è un caso che alcune delle maison del lusso più note come Gucci e Celine negli ultimi anni abbiano scelto di fare il loro debutto nel mondo del petwear con capi d’abbigliamento e accessori pensati per cani e gatti.

L'hashtag #dogfashion su Instagram supera i due milioni di post.

«Gli animali da salotto sono diventati parte integrante della famiglia in una crescente tendenza all’umanizzazione» spiegano da Pets at Home, catena di prodotti per animali domestici.

Il motivo sembra risiedere nella giovane età dei nuovi padroni, sempre più disposti a investire anche cifre importanti per accessori e capi d’abbigliamento. E come i loro proprietari umani, anche i pet si trasformano in star da milioni di followers: così il levriero Tika lo scorso anno è stato invitato alla Paris Fashion Week.

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Mariella Baroli