Quindici album straordinari usciti nel 1974 (50 anni fa...)
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Quindici album straordinari usciti nel 1974 (50 anni fa...)

L'opera prima dei Kraftwerk, Natty Dread di Bob Marley, Diamond Dogs di David Bowie e Anima latina di Lucio Battisti. La sintesi di un anno straordinario di buona musica

Scorrendo la liste delle release italiane e internazionali di cinquant'anni fa appare ancora una volta in tutta la sua evidenza come gli anni Settanta siano stati l'età dell'oro della musica contemporanea.

Quello che ci si trova davanti rispetto alla musica più bella del 1974 è un elenco di capolavori che hanno lasciato un segno indelebile. Perché, e questa è una delle grandi differenze rispetto alla quasi totalità dei dischi e delle canzoni di oggi, quei vinili pubblicati cinque decenni anni fa contenevano pezzi ed emozioni che non si esaurivano nella moda di una stagione. La bellezza e la qualità artistica di un disco si misurano nel tempo, nella sua capacità di andare oltre le generazioni, di diventare un classico, qualcosa che è sempre entusiasmante scoprire e riscoprire.

KRAFTWERK - AUTOBAHN

I pionieri di una rivoluzione musicale. Con questo disco i quattro tedeschi inventarono una magia elettronica ponendo al centro la perfetta armonia dell'interazione tra uomo e macchina. Stregarono David Bowie e molti altri delineando il futuro della musica. Gli oltre 22 minuti della title track sono leggendari.

SPARKS - KIMONO MY HOUSE

Il colpo di genio dei fratelli Mael dalla California. Glam rock, atmosfere da musical, tastiere fluttuanti, gusto pop e un pizzico della follia di Frank Zappa. Visionari, geniali, e talmente fuori dalle mode, anche d'immagine, del loro tempo. Tra le perle, Here in heaven e This town ain't big enough for both of us.

BOB MARLEY & THE WAILERS - NATTY DREAD

La forza dei testi e la creatività esplosiva di un artista e di un sound che iniziano a far breccia nel resto del mondo grazie ad un album bellissimo sia per la qualità dei pezzi sia per la raffinatezza dei musicisti (su tutti la sezione ritmica composta dal bassista Aston "Family Man" Barrett e dal batterista Carlton "Carlie" Barrett). Indimenticabili No woman no cry, Them Belly Full e Get up, stand up.

BARRY WHITE - CAN'T GET ENOUGH

La nascita della disco music in netto anticipo sulla Febbre del sabato sera, melodie struggenti, echi del "Philly sound" e arrangiamenti sontuosi. E, poi, due hit clamorose: You're the First, the Last, My Everything e Can't Get Enough of Your Love, Babe.

STEELY DAN - PRETZEL LOGIC

Un'abilità speciale nel mixare le influenze jazz con l'attitudine pop, una manciata di canzoni bellissime, quasi tutte entro i quattro minuti, suonate e arrangiate con uno stile unico e inimitabile da Donal Fagen, Walter Becker e la band reclutata per il disco Tra le gemme, Rikki, don't lose that number e la title track.

KISS - KISS

Nei mesi successivi alla pubblicazione vendette una manciata di copie, ma in questo disco ci sono le basi del Kiss sound: potente diretto, efficace. Nel corso dei decenni molte di queste canzoni sono diventate classici oltre che la struttura portante dei live della band: da Deuce e Black Diamond passando per Strutter, Nothin' to lose Cold gin, Firehouse e 100.000 Years.

ERIC CLAPTON - 461 OCEAN BOULEVARD

Il secondo album solista di slow hand trainato in vetta alle classifiche dal riuscitissimo remake di I shot the sheriff di Bob Marley. Splendide anche Let it grow e Mainline Florida.

GENESIS - THE LAMB LIES DOWN ON BROADWAY

Un'opera rock di grandissimo impatto. Per complessità dei testi e della musica, il punto più alto raggiunto dai Genesis con Peter Gabriel nella formazione. Non a caso, il frontman ,al termine delle incisioni del disco, annunciò di voler lasciare la band.

DAVID BOWIE - DIAMOND DOGS

Una visione apocalittica del futuro e molteplici riferimenti a "1984" di George Orwell sono lo spunto creativo di uno dei tanti classic album del Duca Bianco. Tra glam, lampi precursori del punk e atmosfere dark. Un capolavoro in cui spiccano la title track, 1984, Rebel rebel e Big brother.

FRANK ZAPPA - APOSTROPHE (')

Erano anni in cui Zappa finiva nelle zone alte delle classifiche proponendo il suo stile senza confini tra ironia, provocazioni e visioni musicali che riuscivano a tenere insieme negli stessi solchi tutto e il contrario di tutto. Genio senza compromessi.

LUCIO BATTISTI - ANIMA LATINA

La prova della grandezza del talento compositivo di Battisti. Niente ritornelli e melodie semplici. La voce, mai in primo piano, diventa strumento e si fonde nella complessità degli arrangiamenti di un disco bellissimo che tiene insieme pop,rock progressivo, jazz e musica brasiliana. Forse il miglior album mai realizzato in Italia.

BOB DYLAN - PLANET WAVES

Il ritorno di Bob Dylan con The Band dopo i fasti degli anni Sessanta. Registrato in pochi giorni al Village Recorder Studio di Los Angeles, il disco ha debuttato al primo posto nella classifica americana. I brani migliori sono Forever Young, Dirge, Going, going, gone e On a night like this.

EDOARDO BENNATO - I BUONI E I CATTIVI

Una delle vette artistiche del grande cantautore, una sorta di concept album sulla difficoltà di capire la sottile distinzione che esiste tra bene e male, tra buoni e cattivi. Sono nella storia della musica italiana Ma che bella città, Un giorno credi, Salviamo il salvabile, In fila per tre.

DEEP PURPLE - BURN

Un nuovo entusiasmante capitolo nella storia della band inglese con David Coverdale alla voce ed il bassista-cantante Glenn Hughes. L'hard rock è sempre la stella polare di riferimento ma aumentano le dosi di soul, blues (Mistreated) e funk (Sail Away). Stellare la canzone che dà il titolo al disco, un vero classico senza tempo. Da riscoprire anche You fool no one.

JOHN COLTRANE - INTERSTELLAR SPACE

Una cavalcata visionaria nello spazio con i lampi del sax di Coltrane e l'uragano ritmico del batterista Rashied Ali. Un disco potentissimo senza strumenti a corde. Uscito nel 1974, l'album è stata registrato nel 1967.

JONI MITCHELL - COURT AND SPARK

La perfetta contaminazione tra folk, pop e jazz prende vita in un disco che ai tempi ottenne un grande successo commerciale. L'album è come sempre caratterizzato da arrangiamenti di classe ma anche da brani immediati come Help e Free man in Paris.

RUSH - RUSH

Il primo disco della band canadese, un trio micidiale, campione assoluto della fusione tra heavy e progressive rock. Nell'album di debutto non è presente alla batteria Neil Peart, musicista geniale tecnicamente inarrivabile. Evidenti in questo disco di debutto le influenze zeppelliniane e i richiami blues.

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Gianni Poglio