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«Nessuno è come gli ATEEZ»

Qui di seguito trovate la trascrizione integrale dell'intervista esclusiva che il gruppo ha rilasciato a Panorama.it a Parigi prima di esibirsi sul palco di M Countdown

Parigi. La Défense. 15 ottobre. Sono le 15.30 quando entriamo in una piccola stanza nel backstage della più grande arena d'Europa. "I ragazzi saranno da voi tra pochi minuti", ci dice uno dei rappresentanti della CJ Entertainment che si occupa dell'evento. Gli ATEEZ stanno arrivando. Davvero. Dopo aver saltato l'appuntamento di Copenaghen a causa di circostanze impreviste, stiamo davvero per incontrare Hongjoong, Seonghwa, Yunho, Yeosang, San, Mingi, Wooyoung e Jongho.

Parigi. La Défense. 15 ottobre. Ore 15.40. Con il nostro iPad e una lunga lista di domande, ci alziamo in un secondo quando sentiamo: "I ragazzi sono qui". Il primo a entrare nella stanza è Mingi. Vestito con un abito nero e catene d'oro al collo. Ci guarda, sorride mentre ci saluta e va subito a sedersi. In pochi secondi siamo seduti di fronte a uno dei boy group più famosi del mondo. Partendo dalla mia sinistra, vediamo a pochissima distanza Hongjoong, Yunho, Yeosang, Seongwha, Jongho, San, Wooyoung e Mingi che in attesa della nostra intervista. Sorridono mentre chiacchierano tra di loro, ma ci salutano in modo molto accogliente quando scoprono che veniamo dall'Italia. Hongjoong non ha dimenticato il loro ultimo tour nel nostro Paese e ci dice: "Amiamo l'Italia, voglio tornarci".

Dopo qualche secondo inizia la nostra intervista.


Grazie mille per essere qui e piacere di conoscervi. Prima di tutto, come stai, Jongho?

Jongho: Sto bene. Davvero sto bene, grazie.

Non perdete mai l'occasione di esibirvi in Europa. Cosa provate quando salite sul palco?

Seongwha: Ogni volta che veniamo in Europa ci divertiamo moltissimo. Siamo così grati ai nostri fan che ci aspettano sempre. Tutte le volte è una nuova emozione, una nuova sfida. Quindi siamo davvero grati di poter provare tutte queste sensazioni incredibili con gli ATINY.

E qual è il vostro momento preferito quando siete sul palco?

San: Quando gli ATINY cantano con noi, diventano essi stessi parte dello spettacolo, capisci? È un momento molto speciale per noi perché sentiamo che stiamo diventando un tutt'uno con loro, un'entità unica e per noi molto speciale ed emozionante.

Mettete sempre in scena uno spettacolo molto intenso; qual è la parte più impegnativa?

Yunho: Quando siamo sul palco, soprattutto durante un tour mondiale, abbiamo una scaletta che prevede segmenti molto intensi. Quei momenti ci mettono a dura prova sia fisicamente che mentalmente. Ma quando finiamo quei segmenti, quando vediamo le reazioni di ATINY, ci sentiamo così soddisfatti di ciò che abbiamo fatto al punto che ogni dolore e senso di stanchezza scompaiono. Ci danno la forza di andare avanti ancora e ancora con più forza.

Siamo a Parigi, io vengo da Milano - entrambe sono le capitali della moda e voi siete tutti molto attenti alle tendenze. Quindi devo chiedervi: qual è il capo d'abbigliamento o l'accessorio di cui non potete fare a meno, il vostro elemento di punta negli outfit di oggi?

Mingi: Per quanto mi riguarda... [ Mingi fa una pausa e si osserva, analizzando il suo abbigliamento, la fascia, le collane, i polsini della giacca aperta sul torso nudo ] Penso che il mio capo distintivo oggi sia questa fascia e le spalline dorate.

Wooyoung: Volevamo sicuramente inserire alcuni elementi della tradizione coreana nei look di oggi, ma volevamo anche che si fondessero perfettamente con look più moderni. Nel mio caso, credo che il punto chiave siano i polsini e i dettagli ispirati all'hanbok.

San: Cambierò il mio abbigliamento sul palco. Ma come ha detto Wooyoung, volevamo stravolgere gli abiti tradizionali coreani e trasformarli in modo davvero moderno. Quindi per me, come Wooyoung, il capo chiave di oggi è questa giacca ispirata all’hanbok e indossata con una semplice una canottiera.

Jongho: Una parte dei tessuti del mio outfit di oggi contiene parole scritte in hangul. Credo che questo sia il punto chiave del mio outfit.

Seonghwa: In questo momento mi vedi con i capelli sciolti, ma sul palco userò degli accessori per capelli, e un lungo nastro, per legarli. Si tratta di una fascetta tradizionale coreana per rimanere in linea con il concetto che avevamo in mente.

Yeosang: In questo momento indosso una giacca molto bella; come puoi vedere, ho delle spille di giada, molto preziose e tradizionali. Sul palco, però, toglierò la giacca durante lo spettacolo e rivelerò un top molto aderente con un taglio sul braccio. E dato che indosso tutto nero, ho messo degli accessori dorati per colorare un po' il tutto.

Yunho: Penso che la giacca e la classica camicia button-down siano i punti chiave del mio look. Perché sono semplici, ma li indosso con un tocco di originalità. Ho tagliato la giacca, ho queste cinghie e il nastro sulla spalla con le parole in hangul a completare il look.

Hongjoong: [ Mentre tutti scelgono il coreano per rispondere alle nostre domande, Hongjoong sceglie l'inglese fin dall'inizio ] In realtà, ci cambieremo durante lo spettacolo perché abbiamo un numero di apertura con i K-Tigers e poi il nostro stage vero e proprio. Quindi cambieremo un po' il nostro abbigliamento per impressionare maggiormente il pubblico. Tuttavia, il punto chiave del mio look sono questi grandi occhiali. Ho scelto di indossarli perché volevo mostrare che sono un ragazzo intelligente. [ Ride ]

Come un vero leader, un capitano, potremmo dire -- aggiungiamo noi.Gli ATEEZ sorridono. Hongjoong fa cenno di sì, mentre San e Mingi alzano il pollice, concordando con noi.

Hongjoong: A proposito, belle scarpe. Anche tu indossi elementi coreani. Quelle scarpe da ginnastica sono davvero belle. [ Sorride. Non ci aspettavamo che l'interazione fosse così naturale; i ragazzi trasformano l’atmosfera più leggera, trasformando l’intervista in una chiacchierata amichevole ]

Gli ATINY stanno discutendo molto sui nuovi colori dei vostri capelli. Non vi chiederò troppi dettagli, ma c'è un colore o una combinazione di colori che vorreste provare?

Yeosang: Gli ATINY dicono che sono l'unico membro che non ha provato i capelli rossi. Quindi... il rosso è per me.

Hongjoong: Voglio provare il viola.

Gli altri si guardano... e noi aggiungiamo: Forse volete rimanere del vostro colore per un po’…

Yunho annuisce

Seonghwa: Non è un colore per me, ma sto facendo crescere i miei capelli. Voglio provare a farmi crescere il mullet.

San: Voglio continuare ad avere i capelli neri; penso che mi stiano meglio.

Questa è la domanda simbolo nelle mie interviste; molto elementare ma potrebbe essere molto difficile: se doveste descrivere voi stessi in una parola, una sola, senza pensarci troppo... quale sarebbe?

Hongjoong: Uno per uno?

Senza alcuna esitazione, i ragazzi alzano i pugni: "Kawi-Pawi-Po!” (la nostra versione di carta-forbice-sasso, ndr) urlano. Mingi perde. Quindi deve iniziare per primo. Chiude gli occhi, mormorando: io?

Mingi, tocca a te...

Hongjoong, però, si inserisce.

Hongjoong: Comincio io. Capitano. Perché è la mia vita.

Yunho: Felicità.

Yeosang: Carisma.

San ulula ad ogni risposta a sostegno dei suoi compagni. Wooyoung lo guarda sorridendo.

Seonghwa: Stella.

Jongho: Maknae.

San: Hot guy. [ Lo dice senza esitazione, indicando se stesso. Tutti ripetono “hot guy", ridendo e scherzando sulla sua risposta ]

Wooyoung: Allenamento.

Mingi: S-O-N-G-M-I-N-G-I. Io sono io.

Un'ultima domanda: chi sono gli ATEEZ qui e ora?

I ragazzi sorridono e si fermano a pensare per un secondo.

San: Noi?

Hongjoong: Nessuno è come noi. Siamo unici. Gli ATEEZ sono gli ATEEZ e basta. Esiste solo un gruppo come gli ATEEZ.



L'intervista finisce. I ragazzi iniziano ad applaudire, ringraziandoci per la nostra presenza. Restano comunque nella stanza per un po' per chiacchierare e distendere ancora di più l'atmosfera. Ci fanno anche molte domande, prima di andarsene per prepararsi al palco. Gli ATEEZ sono l'opening act di stasera e hanno promesso: non ve ne faremo pentire.

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Marianna Baroli

Giornalista, autore

(Milano, 1986) La prima volta che ha detto «farò la giornalista» aveva solo 7 anni. Cresciuta tra i libri di Giurisprudenza, ha collaborato con il quotidiano Libero. Iperconnessa e ipersocial, è estremamente appassionata delle sfaccettature della cultura asiatica, di Giappone, dell'universo K-pop e di Hallyu wave. Dal 2020 è Honorary Reporter per il Ministero della Cultura Coreana. Si rilassa programmando viaggi, scoprendo hotel e ristoranti in giro per il mondo. Appena può salta da un parco Disney all'altro. Ha scritto un libro «La Corea dalla A alla Z», edito da Edizioni Nuova Cultura, e in collaborazione con il KOCIS (Ministero della Cultura Coreana) e l'Istituto Culturale Coreano in Italia.

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