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Musica

Addio ad Antonio Cripezzi, l'anima dei Camaleonti

Il pianista e cantante è morto nella notte per un malore, poche ore dopo un concerto della band a Pescara. Aveva 76 anni

Il mondo della musica piange l'improvvisa scomparsa, a 76 anni, di Antonio Cripezzi, tastierista e cantante dei Camaleonti. L'artista è stato trovato morto nella sua stanza dell'albergo "Dragonara" di San Giovanni Teatino (Chieti), poche ore dopo essersi esibito con la band al parco Villa de Riseis di Pescara e dopo aver cenato in hotel con lo staff e alcuni fan. Secondo una prima ricostruzione, Cripezzi (che in passato aveva già avuto alcuni problemi di salute) avrebbe avuto un malore nella notte, che gli è stato fatale. «Il mio caro amico di una vita Tonino Cripezzi se n'è andato nel sonno» - ha scritto Mario Lavezzi, tra i fondatori dei Camaleonti, su Twitter -. «Non posso crederci, sono sconvolto dal dolore. Tornano in mente i bei momenti vissuti insieme, che terrò sempre nel mio profondo caro amico».

I Camaleonti si sono formati nel 1963 in piena era beat: non a caso, per un breve periodo si sono chiamati Beatnicks. Nell'arco di una lunghissima carriera, con diversi cambiamenti nella formazione, i Camaleonti hanno venduto oltre 20 milioni di dischi e hanno vinto quattro Dischi d'Oro. L'anno d'oro della band è il 1968, quando arrivano al primo posto dei 45 giri con L'ora dell'amore, versione italiana di Homburgdei Procol Harum, che supera il milione e mezzo di copie. Anche il singolo Applausi, con 900.000 copie vendute, arriva in cima alle classifiche, mentre Io per lei, cover di To Give di Frankie Valli, si classificherà al nono posto. Grazie a brani indimenticabili come Con mamma mia (scritta da Mogol e Lucio Battisti), Viso d'angelo (scritta da Pace e Panzeri) ed Eternità, presentata al Festival di Sanremo in coppia con Ornella Vanoni, i Camaleonti si affacciano agli anni Settanta al massimo della loro popolarità. A partire dagli anni Ottanta, la band cambia alcuni componenti, ma continua a incidere musica e a richiamare numerosi fan ai loro concerti. Nel 1993 i Camaleonti tornano al Festival di Sanremo insieme ai Dik Dik e Maurizio Vandelli con la canzone Come passa il tempo, che riscuote un discreto successo. Nel 2004 incidono 40 anni di musica e applausi e in concomitanza con questo disco viene a mancare lo storico batterista del gruppo Paolo de Ceglie. Il 10 maggio del 2015 la band festeggia mezzo secolo di carriera con l'album celebrativo 50 Anni di applausi, con i loro successi e cinque brani inediti.

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Gabriele Antonucci