Liceo vuol dire fiducia

Liceo vuol dire fiducia

Normalmente si ripensa agli anni del liceo come i migliori della propria vita. Quelli meno impegnativi, più densi ma anche più leggeri, dove spesso si combinano le minchiate a responsabilità limitata.Poi con gli anni invece le minchiate diventano sempre più …Leggi tutto

Normalmente si ripensa agli anni del liceo come i migliori della propria vita. Quelli meno impegnativi, più densi ma anche più leggeri, dove spesso si combinano le minchiate a responsabilità limitata.Poi con gli anni invece le minchiate diventano sempre più impegnative con conseguenze ben più gravi.

Ho scoperto casualmente (visto che non sono abbastanza giovane da vivere a contatto con la scuola superiore e non abbastanza vecchio da avere una figlia che la frequenta) che i ragazzi di oggi quando entrano a scuola spesso devono passare il badge nel lettore ottico. Un vero e proprio marca presenze, come in fabbrica, in ufficio, come dei precoci Fantozzi o Cipputi. Addio appello, avanti con il controllo. I genitori possono controllare se il figlio è a scuola, quanto ha preso nel compito di inglese (storia dell’arte o storia contemporanea no..a scuola non si insegnano..) sapere a che ora è entrato e a che ora è uscito.

Quando mia figlia comincerà le superiori chiederò espressamente di rinunciare a questo ‘’diritto’’, per restituire a mia figlia il diritto a disobbedire, a fare le sciocchezze, a decomprimere un po’ e vivere i propri impegni con assunzione di responsabilità ma anche con leggerezza e freschezza. Mi chiedo se i tromboni che hanno ideato questi grotteschi strumenti di controllo non abbiano mai bigiato la scuola da ragazzi, non abbiano mai nascosto un brutto voto ai genitori, non si siano mai chiusi in bagno per due ore per saltare il compito di latino e pomiciare con la propria fidanzatina della settimana. Mi sfugge il valore pedagogico o educativo di questa impostazione, personalmente la trovo castrante e ostile al diritto ad essere giovani.

Spero che altri genitori si battano insieme ai propri figli per restituire loro gli spazi che sono stati anche nostri, che ci hanno aiutato a crescere sul serio, che ci fanno ripensare agli anni del liceo come ai migliori.

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David Marchiori