Nato e gestito con lo scopo di avvicinare il grande pubblico a contenuti di rilevanza etica utilizzando la fotografia come strumento di comunicazione, il "Festival della Fotografia Etica" di Lodi giunge quest'anno alla sua nona edizione e presenta un programma internazionale di valore assoluto.
Quattro settimane densissime di proposte e di grande fotografia, con fotoreportage sociali e documentaristici focalizzati sulle vicende dell’uomo, le sue storie, gli eventi delle società, i fenomeni e i cambiamenti dell’umanità.
Una edizione decisamente “potente”, che oltre per la qualità delle mostre si connoterà per il livello degli incontri, visite guidate con i fotografi, letture portfolio, presentazioni di libri e per le attività educational destinate agli studenti delle scuole medie e superiori
Dove e Quando
Il "Festival della Fotografia Etica" si svolgerà dal 6 al 28 ottobre 2018 a Lodi
Le mostre saranno dislocate in vari luoghi della città: da Palazzo Modignani a Palazzo Barni, dall'ex Chiesa dell'Angelo all'ex'chiesa di san Cristoforo.
Per informazioni dettagliate su sedi espositive ed orari, consultare il sito del Festival
Mostre e Tematiche
La scelta del Festival di non avere un tema generale per tutte le mostre ė sempre stata un'esigenza di semplicità e di libertà
Tuttavia, in ogni edizione, si è deciso di dedicare uno "Spazio tematico" di quattro mostre ad uno specifico tema: il "rapporto uomo - mondo animale e il suo futuro" è il focus di questa edizione, che quattro fotografi (Ami Vitale, Nikita Teryoshin, Paolo Marchetti, Wu Jingli) hanno approfondito in modo differente e coinvolgente.
Di grande impatto anche la sezione "Uno sguardo sul mondo", che narra di scenari sociali e umanitari particolarmente sensibili.
Cinque le mostre di questo spazio: ci sarà l'omaggio al fotografo francese Shah Marai, corrispondente di France Press (con cui è organizzata la mostra) ucciso in un attentato a Kabul lo scorso 30 aprile;
l’italiano Filippo Venturi con "Made in Korea" e "Korean Dream", parti del progetto comune di osservazione della penisola coreana e delle sue trasformazioni negli ultimi 64 anni;
l’italiano Michele Guyot Bourg con "Vivere sotto una cupa minaccia", lavoro che ha come protagonista il ponte Morandi negli anni ’80;
il francese Olivier Laban Mattei con "Yemen, the Ruins of a Once Happy Arabia", resoconto del conflitto nello Yemen che dura dal 2015;
Adam Ferguson con "The bombs they carried", lavoro delicatissimo sulle bambine catturate da Boko Haram.
Non mancheranno, inoltre, le sezioni dedicate allo Spazio Approfondimento (con il lavoro di Mary Calvert "The Battle Within: Sexual Assault in America's Military", tema quanto mai caldo e delicato), il Corporate for Festival (che vede quest’anno confermata la presenza di Fuji e l’ingresso di Coop) e il Premio Voglino.
Il World.Report Award 2018
Di particolare importanza il World.Report Award, il concorso internazionale del Festival di Lodi che ha lo scopo di dare voce e supporto all’impegno sociale dei fotografi e si rivolge a tutti, italiani e stranieri, professionisti e non.
Il soggetto è l’umanità con le sue vicende pubbliche e private, i fenomeni sociali, i costumi, le civiltà, le grandi tragedie e le piccole gioie quotidiane, i cambiamenti e l’immutabilità.
Ben 900 le candidature arrivate quest’anno da fotografi di 50 nazionalità differenti, in rappresentanza di tutti i continenti
Questa edizione prevede sei differenti sezioni (Master, Spotlight, Short Story, Student, Single Shot, No Profit) con l'aggiunta di due nuove categorie: lo Student Award e il No-Profit Award. La prima è dedicata agli studenti di fotografia, senza limiti di età. La seconda nuova categoria è dedicata al grande mondo del No Profit, che utilizza il linguaggio fotografico come strumento di comunicazione, indagine e riflessione.
Per quanto riguarda la sezione MASTER, vincitrice la fotografa Paula Bronstein con il reportage "Stateless, Stranded And Unwanted: The Rohingya Crisis", potentissimo portfolio sull’esodo forzato e disperato di 700mila persone della minoranza etnica di origine islamica Rohingya verso il vicino Bangladesh
Molto interessante anche il lavoro del fotografo italiano Tommaso Protti, vincitore della sezione SPOTLIGHT con il reportage "Terra Vermelha", che documenta la crescente crisi sociale nella regione brasiliana dell’Amazzonia negli stati di Pará, Rondonia e Roraima
FFE – OFF
Contemporaneamente al Festival, si svolgerà anche quest'anno FFE – OFF, un "circuito esterno" di mostre fotografiche esposte in negozi, bar, ristoranti, gallerie, circoli culturali e aree pubbliche della città.
Lo scopo di FFE – OFF è quello di valorizzare e diffondere le opere di chiunque voglia proporre le proprie realizzazioni.
Per questo motivo non ci sono vincoli tematici o di genere, in quanto FFE – OFF non è un’estensione del programma principale del Festival della Fotografia Etica e il bando è aperto a fotografi professionisti e amatori senza vincoli di età.
Un evento davvero ricco: di foto, proposte e, soprattutto, di straordinaria umanità