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Ansa
Economia

Turismo, la crisi è finita

Estate 2022, il Covid e la guerra sembrano lontani da spiagge, montagne e città d'arte italiane. A svelarlo (a sorpresa) sono i dati delle prenotazioni negli alberghi cresciute anche senza russi e cinesi...

Borghi medievali, colline, mare da sogno, città d’arte, montagne, laghi e una sterminata varietà di paesaggi e culture. L’Italia – dopo due anni di pandemia – torna ad essere il sogno dei viaggiatori che scelgono il nostro Paese come meta prediletta per le vacanze.

I numeri raccolti dopo il primo scorcio della stagione fanno ben sperare in una ripresa che potrebbe avvenire in maniera ancora più rapida delle attese. Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, ha infatti dichiarato: “C'è una ripresa inaspettata del turismo sui numeri, eravamo certi che dopo due anni di prigionia ci sarebbe stata una ripresa, ma non con questi numeri".

Numeri che l’associazione degli albergatori snocciola tirando le fila dei risultati del ponte del primo giugno: “Per il turismo leisure si tratta di un solido +33,4%, risultato del +13,5% delle presenze italiane e del +45,8% di quelle straniere. Una decisa crescita rispetto a quanto registrato in aprile, quando le presenze dei turisti negli alberghi italiani sono aumentate del 10,5% rispetto al 2019, ma con gli stranieri che hanno fatto segnare una diminuzione del 26,3%”.

Turismo, via russi e cinesi arrivano gli americani e... gli italiani

Secondo le prime proiezioni in vista della stagione, infatti, a cambiare quest’anno sarà la provenienza geografica dei visitatori; fattore dovuto alla convergenza degli effetti della guerra in Ucraina e della crisi post pandemia. In Italia, quindi, tra ombrelloni e lettini non ci saranno né russi né cinesi nei prossimi mesi, ma, dopo due anni, torneranno gli americani con un grande potenziale economico e voglia di girare per lo stivale.

“Gli effetti della guerra in Ucraina al momento non sono grandissimi – ha spiegato ancora Bocca - Certo facciamo a meno di alcuni tipi di turisti come i russi e gli ucraini. Inoltre per il Covid c'è la mancanza totale del mercato cinese, giapponese e del Far East. Li abbiamo sempre considerati il "mercato del domani" e nel 2018-2019 stava diventando il "mercato dell'oggi". “Tuttavia - conclude Bocca - il turismo americano e quello italiano stanno compensando molto bene”. La grande risorsa sulla quale neppure gli addetti ai lavori osavano sperare arriva infatti proprio dal turismo nostrano.

“La cosa che ci rende più fieri – ribadisce il numero 1 di Federalberghi - è che l'anno scorso noi abbiamo salvato la stagione sul turismo italiano, ovvero gli italiani sono rimasti in Italia perché non potevano viaggiare, quest'anno che gli italiani possono viaggiare rimangono in Italia e continuano a fare le vacanze nel nostro Paese, come dimostrano i dati del 2 giugno quando quasi il 90% degli italiani è rimasto in Italia".

Si viaggia e si spende di più

In ripresa non solo le presenze, ma anche le spese dei turisti, come emerge dai dati di Nexi elaborati per conto di Federalberghi che ha esaminato gli acquisti da parte di Italiani e stranieri nei nostri hotel: dall’analisi della PayTech emerge che a maggio 2022 sono cresciuti complessivamente del 13,7% vs maggio 2019, nello specifico del +25,6% per gli Italiani e del 9% per gli stranieri.

Si tratta di dati di particolare rilievo in considerazione, soprattutto, dell’importanza che il turismo ha nel nostro Paese: secondo il World Travel & Tourism Council, il contributo apportato dall’economia dei viaggi e del turismo al PIL italiano è pari al 13,1%.

Turismo balnereare da nord a sud: si spera nel sold out

Con la chiusura delle scuole e l’inizio ufficiale delle vacanze al momento i riflettori sono puntati sul turismo balneare che, nell’estate 2022, coinvolgerà praticamente tutto lo stivale, come emerge da un’analisi di Zucchetti e Lybra.tech basata sui dati del Travel Data Lake e riportata da Federalberghi.

Tra le destinazioni più gettonate per la prossima estate emergono con forza le spiagge venete (index number = 100), la riviera romagnola (98), la Costa degli Etruschi (78), la Costa Smeralda (65), il Salento (56), ma anche l’Isola d'Elba (28), la Costiera Amalfitana (28), la costa settentrionale della Sicilia (25) e la Maremma Toscana Sud (24).

La ripresa del turismo in Europa

A livello europeo l’Italia si situa al 15° posto nella classifica dei paesi dove il settore turistico si è ripreso più rapidamente dopo l’emergenza Covid. I numeri sono basati sui dati 2021 quando sono stati registrati 26,3 milioni di visitatori per na ripresa del 40,8% rispetto ai volumi turistici del paese nel 2019 (64,5 milioni) .

Secondo il portale money.co.uk a guidare la classifica del tasso di ripresa turistica si trova l’Albania dove la ripresa è stata di quasi il 90%. Seguono il Lussemburgo e l’Islanda.

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Barbara Massaro