Italia a rischio recessione per rialzi tassi d'interesse
(Ansa)
Economia

L'Italia a rischio recessione per colpa dei rialzi dei tassi d'interesse

L’Italia subirà una recessione nel breve tempo, i numeri mostrano come la curva dei rendimenti si sia invertita

L’Italia rischia di andare in recessione. A dirlo sono i numeri che mostrano come la curva dei rendimenti si sia invertita. Dinamica che indica come nel breve l’Italia subirà una recessione. Per il nostro Paese è dunque di vitale importanza l’interruzione della politica da falco della Bce sul rialzo dei tassi. Ipotesi che potrebbe concretizzarsi già a settembre. Il governatore della banca d’Olanda, il falco, Klaas Knot ha infatti sottolineato come un rialzo dei tassi nella riunione di settembre della Bce non è una certezza andando a rafforzare le voci di chi giudica possibile una pausa, come Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, che ha spiegato come non siamo lontani da una fase di stabilizzazione del livello dei tassi e che “sicuramente” entro la fine dell’anno ci sarà una pausa. Il rialzo di luglio, preannunciato nelle settimane scorse dalla Presidente della Bce, Christine Lagarde, invece ci sarà. Knot ha infatti sottolineato come per questo mese “è una necessità”.

Inflazione core, l’osservato speciale

La decisione di mettere in pausa il rialzo dei tassi è fortemente legata al dato dell’inflazione core, quella più ostinata, ma anche all'incognita aziende e salari. Per quanto riguarda la core a giugno questa risultava essere ancora troppo alta per la Bce visto che era pari al 5,4%. L’ideale sarebbe riuscire a vedere l’inflazione core sotto il 5%. In questo caso l’ipotesi di uno stop sul rialzo dei tassi può essere vicina. Attenzione però dovrà essere prestata anche ai profitti delle imprese e ai salari, spiega Alessandro Plateroti, direttore di Notizie.it. Il Fondo monetario internazionale ha infatti sottolineato come l’inflazione nell’area euro è scatenata anche dai profitti delle aziende, che hanno alzato i prezzi in misura maggiore dei costi andando ad accrescere i loro guadagni.

Dall’inizio del 2022 ad oggi i profitti delle imprese hanno inciso per il 45% sull’aumento complessivo dei prezzi. Dall’altra parte la Bce è allarmata anche da un possibile aumento dei salari. Per il momento questi hanno registrato un più modesto aumento del 25%. Spirale, quella dei salari- prezzi-salari su cui la stessa Lagarde ha già messo in guardia nelle settimane scorse. La Bce vuole infatti sapere se le imprese saranno disposte ad accettare una riduzione dei profitti per compensare i lavoratori, “o se assisteremo a un duplice aumento dei margini e dei salari. Quest’ultimo alimenterebbe i rischi di inflazione e noi non staremo a guardare di fronte a tali rischi”, conclude la Lagarde. E dunque, se le imprese dovessero riuscire a rinunciare ad un po’ di profitto, soprattutto nel periodo estivo, dove solitamente avvengono i rincari, i salari non dovessero aumentare in modo spropositato e l’inflazione core scendesse, ci sarebbero tutte le premesse affinché la Bce a settembre possa finalmente decidere di mettere un freno all’aumento dei tassi di interesse.

Mercato immobiliare colpito dai rialzi dei tassi

La politica draconiana messa in campo dalla Fed e dalla Bce, per cercare di combattere l'inflazione, sta iniziando a produrre degli effetti, ma al tempo stesso, sta indebolendo fortemente il settore immobiliare. Nei mesi scorsi la Banca centrale europea, conscia del problema, aveva sottolineato che gli alti tassi di interesse da un lato limitano le possibilità di acquisto delle famiglie, dato che diventa sempre più difficile accedere ai mutui e dall’altro frena gli investitori dato che la compravendita immobiliare diventa sempre meno attraente. Lato Italia Plataroti spiega che la politica da falco della Bce, produrrà degli effetti negativi sull’effetto ricchezza della casa, visto che un aumento dell’1% sui mutui, oggi, porta nell’arco di due anni ad un calo dei prezzi degli immobili del 5%. Trend complicato visto che attualmente gli italiani sono sovraesposti, nel settore immobiliare dove hanno concentrato circa il 50% della ricchezza totale (5.000 miliardi su quasi 10.000).

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Giorgia Pacione Di Bello