La recessione italiana vista dalla stampa estera
Economia

La recessione italiana vista dalla stampa estera

Il Financial Times sottolinea la mancanza di un piano "coerente" per l'economia mentre il Wall Street Journal parla di "cronica stagnazione". E il New York Times la definisce "in grado di mettere in difficoltà la Bce"

Allarme-Italia nelle prime pagine del 
Financial Times, Wall Street Journal e sulla versione globale del New 
York Times, con la Penisola descritta come malato d'Europa in recessione "cronica" in grado di mettere in difficoltà il
 "bazooka" della Bce, mentre la gelata del Pil segna "la fine
 della luna di miele" fra il premier Matteo Renzi e il Paese.


Evocando le critiche italiane ad alcune riforme "da esporre 
in vetrina" come quella del Senato e la necessità di affrontare 
i nodi economici, il Financial Times mette l'Italia fra i
 principali rischi in un'Europa che fa i conti con la guerra
 delle sanzioni con la Russia per la crisi ucraina. "Cresce lo
 scetticismo per il governo", scrive il quotidiano, che secondo
 Wolfango Piccoli, analista del think tank Teneo, "manca di un 
piano originale e coerente per l'economia".


Punta sulla "pervicace recessione italiana" che "se continuasse potrebbe mettere a rischio la rete di sicurezza per 
l'Europa fornita dal presidente della Bce Mario Draghi" il Wsj:
 "La verità è che l'Italia non è mai veramente uscita dalla
 recessione". Il quotidiano confronta il -0,2% del nostro Paese nel
 secondo trimestre con il +0,6% della Spagna, concludendo che "la
 Spagna beneficia delle riforme". Per il New York Times, i numeri
 italiani, e non solo, aumentano la pressione sulla Bce, che si
 riunisce oggi ma non dovrebbe prendere nuove decisioni.


I più letti

avatar-icon

Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

Read More