Robot collaborativi
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Economia

l numero di robot triplicherà in meno di dieci anni: le conseguenze sul lavoro

La diffusione di macchine collaborative potrebbe rilanciare l’industria manifatturiera

Più piccoli, economici e percettivi: la nuova generazione di robot è disegnata per lavorare fianco a fianco con gli uomini. Secondo una ricerca firmata da Loup Ventures e rilanciata da Recode, infatti, la presenza di robot industriali dovrebbe crescere del 175% nei prossimi nove anni. Il 34% di questo incremento non sarà legato a robot di grandi dimensioni, ma a macchine più piccole. Un salto per i robot collaborativi che nel 2016 rappresentavano solo il 3% di quelli esistenti.

Il giro d’affari del settore

Loup Ventures prevede che il valore di mercato dei robot industriali è destinato a raggiungere 14 miliardi di dollari quest’anno e potrebbe arrivare a un giro d’affari da 33,8 miliardi di dollari entro il 2025. Considerato che nel 2016 sono stati venduti robot per 12,3 miliardi di dollari, significa che il mercato in meno di dieci anni sarà triplicato. 

Costi contenuti

Rispetto ai robot impiegati nelle fabbriche automobilistiche e di elettrodomestici che costano oltre centomila dollari, i cosiddetti “co-bots” (collaborative robot) sono molto più economici e si attestano fra 25 e 45mila dollari. Il fatto che costino di meno, che possano compiere movimenti più agili e siano facilmente programmabili potrebbe favorirne l’ingresso anche in impianti produttivi che non hanno ancora automatizzato le proprie linee. 

Un vantaggio per le pmi

Secondo i dati della National Association of Manufacturers, citati dal magazine Automation World, su 252mila aziende manifatturiere negli Stati Uniti, solo 3.700 hanno più di 500 dipendenti, mentre la maggioranza ha meno di venti dipendenti. E’ proprio presso queste realtà che i robot collaborativi potrebbero trovare impiego. Paradossalmente, invece di sottrarre posti di lavoro, questi piccoli robot potrebbero giocare un ruolo importante nella reindustrializzazione del paese.

Competitivi rispetto agli operai

Per il Financial Times, le aziende più piccole sarebbero incentivate a beneficiare dell’innovazione tecnologica, grazie anche al costo del lavoro dei robot. In base alle stime di Barclays Research, infatti, un robot costa circa sei euro l’ora, un importo più basso degli operai cinesi e un ottavo rispetto ai quaranta euro della Germania. 

Maggiore produttività e meno stress

I piccoli robot sono in grado di liberare i lavoratori da compiti noiosi o faticosi, migliorando la produttività e permettendo un diverso impiego delle risorse. Rispetto alle versioni più grandi, infatti, hanno dei sensori che gli impediscono di ferire le persone mentre compiono i movimenti per cui sono stati impiegati. Inoltre, alcune versioni si programmano in modo intuitivo, attraverso un tablet o muovendo il braccio robotico nello stesso modo in cui dovrà compiere l’azione, senza bisogno di conoscenze ingegneristiche.

Per saperne di più:

Intelligenza artificiale dei robot: a che punto siamo

- Se la politica fosse nelle mani dei robot


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Stefania Medetti

Sociologa e giornalista, ho barattato la quotidianità di Milano per il frenetico divenire dell'Asia. Mi piace conoscere il dietro le quinte, individuare relazioni, interpretare i segnali, captare fenomeni nascenti. È per tutte queste ragioni che oggi faccio quello che molte persone faranno in futuro, cioè usare la tecnologia per lavorare e vivere in qualsiasi angolo del villaggio globale. Immersa in un'estate perenne, mi occupo di economia, tecnologia, bellezza e società. And the world is my home.

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