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Economia

I lavori che spariranno e quelli che nasceranno con l'Intelligenza Artificiale

Il mondo del lavoro si appresta a vivere una sorta di nuova rivoluzione a causa dell'arrivo della IA nella vita di ciascuno di noi

Nel novembre 2022, l'intelligenza artificiale generativa è piombata nella vita di tutti noi con il lancio di ChatGPT di OperAI. Da allora gran parte del dibattito si è concentrato su come i modelli linguistici ampi (LLM) influenzeranno il mondo del lavoro, anche in senso negativo (sono modelli di intelligenza artificiale che utilizzano tecniche di machine learning per comprendere e generare linguaggio umano). Nonostante parliamo di innovazioni, che non hanno ancora sviluppato il loro massimo potenziale, molti lavoratori nel mondo sono particolarmente nervosi. Nell’ultimo anno, secondo i dati di Google Trends, le ricerche su “il mio lavoro è sicuro”, associato all'intelligenza artificiale sono cresciute del 180%. Secondo l’ultimo report del World Economic Forum: “Jobs of Tomorrow: Large Language Models and Jobs”, le attività lavorative che saranno colpite più duramente da parte del LLM sono quelle che utilizzano un linguaggio routinario e ripetitivo. Allo stesso tempo i LLM potrebbero far sviluppare ulteriormente tutti quei lavori che si basano molto sul ragionamento e sulla capacità di risoluzione dei problemi. In termini di cifre, il 40% dei lavori sarà impattato dall’intelligenza artificiale. Dall’altro lato è corretto anche sottolineare come accanto a chi perderà o vedrà modificato/potenziato il proprio lavoro nasceranno anche nuove professioni, come gli specialisti di intelligenza artificiale e machine learning che nei prossimi cinque anni cresceranno, si stima, del 39%.

Il lavoro e l’intelligenza artificiale

Secondo il report ci saranno lavori come gli sviluppatori di software che saranno sostituiti più facilmente rispetto ad uno specialista delle risorse umane. Nel dettaglio, il lavoro di uno sviluppatore di software può essere diviso in tre macro fasce: il 28,7% del lavoro ha un maggiore potenziale di automazione, il 43% presenta della aree che possono essere potenziate dall’intelligenza artificiale e solo per il 28% è meno soggetto all'intromissione dell’IA. Dall’altra parte, uno specialista delle risorse umane presenza solo il 16% di automazione nel suo lavoro, contro un 62% di totale incapacità da parte dell’IA di trovare punti di appoggio. Questo rende il lavoro delle risorse umane “più sicuro” rispetto a chi sviluppa software.

Lavori che saranno sostituiti dall’intelligenza artificiale

Come abbiamo detto i lavori con il più alto potenziale di automazione delle attività sono quelli che enfatizzano procedure di routine e ripetitive e non richiedono un elevato grado di comunicazione interpersonale. Secondo la ricerca i ruoli che presentano queste caratteristiche sono: gli impiegati (per l’81% il loro lavoro è automatizzabile), gli analisti gestionali (70%), gli operatori di telemarketing (68%), gli assistenti statistici (61%) e i cassieri (60%). I lavori con un alto potenziale di automazione spesso includono vari tipi di lavoro d'ufficio, in particolare quelli focalizzati sulla tenuta dei registri e sulla gestione delle informazioni. Su queste mansioni i modelli LLM hanno dimostrato un forte grado di competenza. Ad esempio, i segretari legali e gli assistenti amministrativi dedicano circa il 54% del loro tempo ad attività ad alto potenziale di automazione.

Lavori che saranno potenziati dall’intelligenza artificiale

Ci sono poi tutti quei lavori dove l’intelligenza artificiale può andare a supportare. Questi lavori si trovano soprattutto nel campo della scienza, della tecnologia, dell'ingegneria e della matematica. In cima alla lista ci sono i periti assicurativi. Secondo il report questi lavoratori dedicano il 100% del loro tempo ad attività che hanno la predisposizione per essere potenziate da sistemi di intelligenza artificiale generativa. Seguono i bioingegneri e gli ingegneri biomedici (84% del tempo incrementabile), matematici (80%) e gli editori (72%). I rimanenti 15 lavori “potenziabili” sono sempre tecnici o altamente specializzati e spesso richiedono titoli di studio o formazione avanzati, come architetti di database e statistici. Si noti che molti lavori con il più alto potenziale di miglioramento hanno anche un certo livello non indifferente di automazione, con la conseguente esposizione molto elevata ad essere sostituiti integralmente dall’IA.

I lavori meno colpiti dall'intelligenza artificiale

I meno esposti all’arrivo dell’intelligenza artificiale sono tutti quei lavori che richiedono un alto grado di interazione personale, come gli operatori sanitari o gli insegnanti, oppure movimento fisico, come gli atleti. Il lavoro con la percentuale più alta di compiti classificati a basso potenziale di trasformazione, pari all'84% è quella dei consulenti scolastici, di orientamento e di carriera. Seguono il clero (84%), gli assistenti sanitari domiciliari (75%) e poi gli anestesisti (74%). Le professioni legate alla comunità, ai servizi sociali e al settore sanitario risultano dunque essere più sicure.

I fuori classifica

Al di là dei lavori con una bassa esposizione all’automazione, c’è un certo numero di professioni che non prevedendo alcun compito linguistico non saranno minimamente colpito dai modelli di intelligenza artificiale LLM. Questi lavori includono: lavapiatti, addetti alla manutenzione autostradale, falegnami, chi lavora nel mondo tessile, chi è un’operatore di macchine per prodotti cartotecnici e pochi altri come i laminatori.

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Giorgia Pacione Di Bello