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(Ansa)
Economia

Dietro l’inflazione anche i problemi nei canali di navigazione

Panama e Suez stanno affrontando problemi strutturali che ne limitano l'uso, costringendo navi e prodotti a percorsi molto più lunghi e costosi. E questo alla fine si ripercuote su quello che compriamo

Non solo l’inflazione. Su Natale c’è una tegola che arriva dai canali di Panama e Suez. La crisi del traffico marittimo in queste aree non solo mette a rischio le forniture natalizie (costrette a fare tragitti molto più lunghi), ma ne fa anche lievitare i costi. I danni economici potrebbero superare i 200 milioni di dollari.

Cosa sta succedendo? A Panama, a causa della forte siccità, il numero di transiti giornalieri (navi portacontainer, petroliere e tutte le altre) è passato da oltre 40 nel 2022 a 25 a novembre 2023. E si stima arriverà a 18 a febbraio 2024- Significa che da qui passa ora la metà del traffico commerciale di prima e quindi la metà delle merci. Il canale, lungo 80 chilometri, è usato principalmente da Stati Uniti, Cina e Giappone. Per risolvere la questione molte aziende di trasporto si sono spostate negli scorsi mesi verso rotte diverse, soprattutto verso il canale di Suez, che ha registrato un incremento del traffico del 4,3% rispetto al 2022. Così però si sono dilatati i tempi: servono 5 giorni in più di viaggio. E tempi maggiori vogliono dire ovviamente maggiori costi del trasporto e quindi della merce.

Si è poi presentato, ad aggravare la situazione, un secondo problema. Il Canale di Suez ha a sua volta dovuto ridurre nelle scorse settimane il numero di transiti, perché sotto attacco dei ribelli dello Yemen. Soluzione? Passare dalla rotta meridionale, intorno al Capo di Buona Speranza. Ma questo significa 6 giorni di viaggio in più per le navi e quello che trasportano.

Da Panama passa il 3,5% degli scambi di merci a livello mondiale e da Suez il 12%. Il risultato è che il commercio internazionale è in grande difficoltà. Le conseguenze? Possibili carenze di prodotti per Natale e nei prossimi mesi e un rincaro sui prezzi della merce e delle materie prime, che riescono ad arrivare. I primi effetti si sono già visti sulle materie prime: i ritardi record per le navi a Panama hanno fatto aumentare i prezzi di spedizione dei gas liquefatti dagli Stati Uniti. Il costo di spedizione di un container dalla Cina agli Stati Uniti è salito in media del 36% da giugno ad oggi.

Si stimano danni oltre i 200milioni di dollari, per i notevoli ritardi nelle reti di approvvigionamento per le Feste. “Ci sono forniture che non arriveranno in tempo per questo Natale”, hanno detto chiaramente gli importatori del Regno Unito. E l’impatto sul costo dei prodotti è praticamente certo. Per non parlare delle ripercussioni sui Paesi direttamente interessati. L’economia di Panama si basa in gran parte sui transiti del canale, che fa entrare nelle casse ogni anno oltre 4,6 miliardi di dollari. Nel canale di Suez, quando nel marzo 2021 l’incidente della nave Ever Given bloccò il traffico per una settimana, si stimarono danni giornalieri di 9,6 miliardi di dollari.

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Cristina Colli