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(Ansa)
Economia

L'Europa conferma lo stop a diesel e benzina nel 2035, ma si può ancora cambiare idea

L?ideologia ambientalista ha prevalso sulla realtà economica ed internazionale. Il prossimo parlamento europeo che verrà eletto nel 2026 però potrà fermare questo salto nel vuoto

Nella tarda serata di ieri la Repubblica Ceca, che ha assunto la presidenza per il semestre in corso, ha annunciato che è stato raggiunto l'accordo all’interno dell'Unione europea a proposito del bando di vendita di autoveicoli con motore endotermico dal 2035. Più che dell’Unione nel senso dei suoi cittadini, questa è la vittoria di Jan Huitema, estensore del provvedimento, che in un messaggio sui social ha confermato l’accordo tra i negoziatori incaricati dagli Stati membri, dal Parlamento e dalla Commissione, per ottenere l’eliminazione delle emissioni di anidride carbonica entro la metà del prossimo decennio.

La trattativa ha visto i costruttori chiedere un avvicinamento progressivo al bando, cominciando con una riduzione delle emissioni di CO2 del 55% per le auto nuove, e del 50% per i furgoni, entro il 2030, partendo dai livelli del 2021. Quindi un taglio del 100% per entrambe le tipologie di veicoli entro il quinquennio successivo. Se un costruttore produce automezzi a basse o nulle emissioni può fruire del meccanismo Zlev, ed essere ricompensato con un allentamento degli obiettivi da raggiungere, che corrispondono fino al 17% della produzione per i furgoni e al 25% per le autovetture. L’industria ha ottenuto l’approvazione della clausola di revisione, ossia una rivalutazione della situazione nel 2026, anno in cui la Commissione europea valuterà lo stato di avanzamento della conversione all’elettrico decidendo o meno se spostare i traguardi da raggiungere.

Ma il lato migliore di questa nuova regola è invece il segnale di apertura nei confronti degli e-fuel, ovvero la concessione di sottoporre all’Europarlamento proposte relative ai carburanti alternativi, con la Commissione che presenterà una proposta per tenere un registro dei veicoli che funzionano esclusivamente con carburanti neutrali in termini di CO2 dopo il 2035. Perché se dal punto di vista tecnologico, ci si può aspettare che la tecnologia delle batterie acceleri ulteriormente e più di quanto abbia fatto negli ultimi vent’anni, difficilmente da qui al 2026 riusciremo a migliorare molto le reti di ricarica e la generazione di energia a basso costo. Le case super premium, come Ferrari e Maserati, se produrranno meno di 10.000 unità l’anno saranno esentate dal provvedimento di stop, ed è quello che viene chiamata la clausola salva Motor-Valley (ma anche salva Stoccarda, eccetera).

Ciò che deve fare la Commissione è preparare entro il 2025 un metodo che consenta di determinare le emissioni di anidride carbonica durante l’intero ciclo vita dei mezzi, inclusi i carburanti. Ora il problema si sposta dai costruttori ai governi, che devono, per richiesta della associazione europea dei produttori “implementare le condizioni abilitanti per la mobilità a emissioni zero”. Il presidente Oliver Zipse (Bmw) sostiene che questa decisione sia senza precedenti e faccia dell’Unione la prima e unica regione al mondo a diventare completamente elettrica. Ma al tempo stesso ammonisce: “Non bisogna fare errori, l'industria europea è all'altezza della sfida ma ora bisogna vedere il contesto politico per raggiungere questo obiettivo”. Allude proprio a un’infrastruttura di ricarica capillare, all’acceso alle materie prime e alla generazione di energia da rinnovabili. Poiché senza queste premesse i costi delle auto saranno sempre troppo elevati. Certo la Ue potrebbe almeno dare oil buon esempio, magari eliminando la doppia sede di Strasburgo e Bruxelles, con migliaia di persone che devono spostarsi di continuo. La consolazione? Nel 2026, quando saranno di rivedere i traguardi, avremo già votato per il rinnovo de Parlamento europeo da due anni. Tanto vale prepararsi con candidati meno legati all’ideologia.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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