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Economia

La Borsa supera quota 30 mila punti, alla faccia della crisi economica

Buone notizie da Piazza Affari che viaggia a livelli che non si vedevano da 15 anni e rappresentano un bel segnale in vista del 2024

Piazza Affari vola. L’indice Ftse Mib ha raggiunto la soglia dei 30mila punti e non accadeva da 15 anni, dal giugno del 2008. Anche lo spread è in calo: il rendimento dei Btp a 10 anni è sceso per la prima volta dal luglio scorso sotto il 4%. Il 2023 è stato un anno da record per la borsa italiana, che ha superato i mercati del resto di Europa e del Mondo. Tra le grandi borse hanno fatto meglio solo Tokyo (+30%) e l’indice tecnologico americano Nasdaq (+46%).

L’Italia, come tutta Europa, non sta certo vivendo uno dei migliori momenti economici della sua storia, ma i segnali di fiducia ci sono. Piazza Affari ci sta dicendo che le aziende stanno bene. Il Pil è previsto in crescita dello 0,7% del Pil nel 2023 e nel 2024, un rallentamento certo rispetto allo scorso anno, ma resta comunque un segno positivo. E poi c’è l’indice Pmi servizi Italia salito al 49,5% a novembre (era al 47,7 in ottobre). Per non dimenticare la promozione dell’Italia da parte di tutte le agenzie di rating lo scorso mese. E tra i segnali di fiducia ci sono anche le previsioni di spesa degli italiani per i regali di Natale, che secondo Confcommercio salirà, raggiungendo gli 8 miliardi di euro. 186 euro a testa contro i 165 dell’anno scorso, al netto dell’inflazione.

In questa cornice Piazza Affari vola, grazie agli utili delle società quotate. È qui, nella composizione del Ftse Mib, il motivo principale del successo della borsa italiana. Banche ed energia sono le due grosse componenti, sono da sole un terzo della capitalizzazione della borsa.

Ecco dunque spiegati quei 30mila punti superati ieri. Le banche (rappresentano il 22,6% del paniere) hanno beneficiato quest’anno della politica monetaria della Bce. Il rialzo dei tassi di interesse usati come strumento antinflazione dalle Banche centrali ha fatto bene alla componente finanziaria dell’indice. I tassi saliti hanno fatto registrare alle banche risultati record. E l’intervento ieri di Isabel Schnabel (membro del Consiglio direttivo della Bce) che ha escluso un altro rialzo, ha sicuramente contribuito alle performance della borsa italiana ieri e di tutti i mercati europei. In nove mesi Intesa Sanpaolo ha fatto 6,1 miliardi di utili (+85%) e le azioni hanno guadagnato +28%. UniCredit ha contato 6,7 miliardi di utili (+ 67,7%) e le sue azioni + 90%.
Dopo le banche ci sono le aziende energetico (12,1%) spinte dalla ripresa delle quotazioni del petrolio e dallo scoppio poi della guerra tra Israele e Palestina. Enel ha fatto 5miliardi di utili (+65,2%) e le azioni hanno registrato un rialzo del 29%. Le azioni di Eni hanno guadagnato 14 punti percentuali. E poi c’è il grande sostegno del comparto industriale e automotive, con Pirelli, Ferrari e Iveco ai primi posti.

Il successo di Piazza Affari è un buon segno per l’Italia. La borsa è un misuratore di valore e ci sta dicendo che la salute del nostro Paese è buona. E aldilà degli utili dei grandi azionisti, anche quelli piccoli e medi festeggiano. Ma non va dimenticato che la borsa misura risultati e stato di salute delle aziende quotate. E queste nel 2023 hanno avuto ampi margini di crescita, ma molto proprio grazie all’aumento dei tassi d’interesse e all’aumento dei prezzi, che famiglie e piccole imprese non hanno apprezzato.

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Cristina Colli