Pierluigi Battista, “Mio Padre era fascista”, uno scontro morale, pieno di dubbi
Racconto autobiografico di un figlio che ritrova il proprio padre da cui lo aveva diviso la professione e l’odio politico
Racconto autobiografico di un figlio che ritrova il proprio padre da cui lo aveva diviso la professione e l’odio politico
“Mio padre erano due” dice Pierluigi Battista (Roma, 1955, editorialista del Corriere della Sera) in questo suo libro, Mio Padre era fascista (Mondadori), insieme biografico e autobiografico.
Mio padre, dopo la guerra, scrive, fu lo specchiato professionista, casa ai Parioli e studio ben avviato e l’esule in patria che non dimenticò mai la pubblica gogna cui lo sottoposero i vincitori; avvocato borghese, stimato e apprezzato dai colleghi, ma anche repubblichino umiliato, sconfitto.
La repubblica di Salò
È dunque un libro sul padre che giovanissimo aveva aderito alla repubblica di Salò, facendo una scelta che lo avrebbe condizionato per l’intera esistenza.
Partito volontario per la campagna di Grecia a soli diciotto anni, prima dei ventidue aveva perso una guerra civile e rischiato la fucilazione, finendo rinchiuso in un campo di concentramento.
Nei giorni della liberazione era stato insultato da quelli che fino a pochi giorni prima avevano indossato la camicia nera, donato l’oro alla patria e inneggiato al duce. E contro questi italiani pavidi e meschini si scaglierà sempre, con testarda determinazione, vivendo le sue due esistenze distinte.
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Casa Lettori (@CasaLettori) 24 Gennaio 2016
Le scelte opposte del figlio
Un padre contro cui il figlio si scaglierà compiendo scelte opposte, rifiutandone l’autorità e le ragioni; un figlio che per ripicca in ogni 25 aprile festeggerà la sconfitta paterna, a rimarcare il senso di una sfida, fino a quando, con questo libro, verrà il momento della riconciliazione, perché, ammette Battista, “non sono più sicuro di niente, di cosa sia giusto e sbagliato, in questa mia, in questa nostra storia di affetti e di politica mescolati insieme”.
Pierluigi Battista, Mio Padre era fascista,
Mondadori 2016
17,50 euro, 168 pagine