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Calcio

Verratti e gli altri: perché il mercato preoccupa Mancini

La figa verso l'Arabia di uno dei pilastri della nazionale, i problemi di Bonucci e Donnarumma e il salto di Tonali e Frattesi: a un anno dall'Europeo il ct assiste da lontano ai movimenti dei suoi uomini più importanti.

Non è un'estate semplice per Roberto Mancini, stretto tra la ristrutturazione del settore tecnico della Figc e l'esigenza da settembre di non sbagliare più un colpo sulla strada dell'Europeo di Germania. La mancata qualificazione non è all'ordine del giorno, ma non lo era nemmeno nell'autunno del 2021 quando il calcio italiano è passato, nell'arco di pochi mesi, dall'euforia di Wembley alla depressione post Macedonia e, dunque, è bene non dare nulla per scontato. Anche perché la sconfitta contro l'Inghilterra costringe a non prendere sotto gamba Macedonia del Nord (proprio lei) e Ucraina che a settembre saranno le avversarie degli azzurri. Settembre, il mese storicamente più complicato per la nazionale che arriva scarsa di preparazione ad appuntamenti spesso decisivi.

Il ct sta seguendo a distanza le notizie che gli porta il calciomercato e non sono tutte buone nell'ottica del selezionatore di un movimento che non attraversa un periodo di vacche grasse. La possibile partenza di Marco Verratti per l'Arabia Saudita, ad esempio, rischia di allontanare dal calcio che conta uno dei pilastri del gruppo con cui Mancini conta di difendere il titolo europeo. E' vero che la Saudi League si sta strutturando per essere un campionato non di pensionati, ma è tutto da dimostrare che consenta di mantenere ritmi e abitudini 'europei' e l'esperienza passata di chi è volato in Nord America o Cina racconta di come spesso il legame con le rispettive nazionali si sia strappato in fretta.

Verratti coperto di dollari per andare all'Al Hilal non è l'unica storia dell'estate che rischia di rovinare le vacanze al commissario tecnico. I sauditi hanno tentato anche Leonardo Spinazzola prima che l'esterno scegliesse di rimanere alla Roma, dove sarà uno degli uomini guida per Mourinho. Lo stesso vale per Ciro Immobile, corteggiato e lusingato con offerta da capogiro e alla fine (a meno di sorprese) rimasto alla Lazio dove punta a riscattare la scorsa stagione che è stata la meno prolifica degli ultimi anni.

Altro giro, altra preoccupazione: cosa succederebbe se i dubbi di Luis Enrique su Gianluigi Donnarumma e la sua capacità di adattarsi a un calcio molto costruito da dietro dovessero portare a Parigi un altro portiere così da fare ombra al numero uno azzurro? Tema di strettissima attualità per Leonardo Bonucci, addirittura messo fuori progetto dalla Juventus di Max Allegri e che Mancini spera possa trovare una soluzione perché lo vorrebbe inserire nella rosa in partenza per l'Europeo, in caso di qualificazione, così da sfruttare la sua leadership ed esperienza anche fuori dal campo.

Restando a Torino, qualche notizia buona deve arrivare anche per Federico Chiesa, un altro che con Allegri ha faticato a trovare il feeling giusto. In questo momento, nel 3-5-2 ipotizzato per i bianconeri, Chiesa rischia di trovare spazio quasi solo da seconda punta, posizione che non è quella dove esprime il calcio migliore. E' sul mercato, anche se ufficialmente "incedibile a meno di offerte irrinunciabili" e sta certamente vivendo un'estate precaria.

Jorginho ha messo in chiaro le cose a giugno ("Voglio restare all'Arsenal") e sta cominciando la stagione dell'ennesimo riscatto. Nicolò Zaniolo è rimasto al Galatasaray, lontano dagli occhi ma non dal cuore del ct azzurro. Davide Frattesi si calerà nella realtà dell'Inter facendo il salto di qualità rispetto al Sassuolo: di sicuro non dispiace a Mancini anche se il suo minutaggio rischia di scendere e un punto di domanda accompagna anche lo sbarco di Sandro Tonali in Premier League; è stato uno dei grandi colpi del mese di giugno, dovrà adattarsi a ritmi e abitudini del calcio più performante del mondo e potrebbe uscirne rinforzato o anche con qualche difficoltà. Temi sul tavolo della nazionale che non ha tempo da perdere: dopo l'estate si gioca tutto, fallire l'Euro 2024 non è un'opzione prevista.

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Giovanni Capuano