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Calcio

Torna la Serie A, la domenica delle ultime spiagge

Il debutto di Mazzarri, che non può sbagliare, le emergenze di Pioli a un bivio, il Derby d'Italia e altri temi di una giornata che non sarà decisiva ma comincerà a scrivere i verdetti di questo campionato

Torna il campionato, con addosso i segni di una pausa che ha regalato all'Italia un posto nell'Europeo ma ha lasciato anche acciacchi e polemiche in eredità. L'infortunio di Okafor che priva il già stremato Pioli dell'alternativa allo squalificato Giroud è la spiegazione plastica del motivo per cui le nazionali sono sempre meno digerite dai club: problema muscolare emerso alla terza partita in 6 giorni, tutte da titolare e con la qualificazione già conquistata. Quando si discute del disamore (anche dei tifosi) sarebbe utile tenere a mente quanto accaduto tra Berna e Milanello oltre che in altre decine di squadre sparse in giro per l'Europa.

La giornata del ritorno in campo è una di quelle destinate a lasciare il segno e basta dare un'occhiata al calendario per accorgersene. C'è il Derby d'Italia tornato, almeno per qualche settimana, a essere sfida scudetto. Allegri e Marotta si rimpallano il peso del favore del pronostico, ma la sensazione è che un blitz nerazzurro all'Allianz Stadium somiglierebbe al preannuncio di una dittatura mentre nemmeno una vittoria degli allegriani cancellerebbe la sensazione che l'Inter sia più attrezzata nella corsa a lungo termine.

Sarà la domenica delle panchine che scottano. Chi sta peggio è Stefano Pioli, cui la sosta ha restituito un pizzico di serenità e null'altro. Ospita la Fiorentina con una lista di assenti enorme, deve vincere a tutti i costi e potrebbe essere costretto a farlo esibendo un 15enne (e 260 giorni) a supporto dell'attacco. Francesco Camarda è oggi una suggestione più che un vero rinforzo, nasce nell'emergenza e comunque vada sarà un successo a patto che da lunedì ci si torni a dimenticare di lui almeno per un po'.

L'altro a soffrire si chiama Walter Mazzarri. Debutta da traghettatore sulla panchina del Napoli nella peggiore delle circostanze, in trasferta a Bergamo e senza alcun margine d'errore. Poi avrà il Santiago Bernabeu, ospiterà l'Inter al Maradona, la trasferta in casa della Juventus e il match decisivo di Champions League con il Braga. Tradotto: non il calendario migliore per puntellare la precarietà cui l'ha consegnato un accordo a termine e con scadenza ravvicinata come quello concesso da De Laurentiis.

La fascia delle pretendenti allo scudetto finisce qui. Sarri e Mourinho in teoria godono di una giornata relativamente più semplice rispetto a chi le precede in classifica, ma proprio in queste tappe di trasferimento hanno dilapidato un patrimonio di punti nell'avvio di stagione. Dunque, meglio che stiano in campana anche loro. Domenica notte sarà tutto più chiaro.

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Giovanni Capuano