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Calcio

San Siro muore, la sconfitta di Milano

Milan e Inter in fuga, i comitati ora costretti a immaginare un riutilizzo quasi impossibile e il centrosinistra intorno al sindaco Sala finito in pezzi sulla vicenda del Meazza. Così l'ex capitale morale d'Italia ha perso la sua partita

San Siro muore e la politica milanese si sbriciola in mille pezzi per interrogarsi sul perché la partita più delicata per il futuro dello stadio icona di Milano sia stata persa. San Siro muore. Non subito. Vivrà giorni e notti di gloria nei prossimi anni: una finale di Champions League nel 2026 o 2027 e le cerimonie dei Giochi invernali. Saranno l'ultimo miglio, poi il vuoto. Milan e Inter si sono stancate d'aspettare e ormai puntano con decisione al di là dei confini cittadini. Cardinale ha addirittura già messo le mani sull'area di San Donato Milanese dove vuole costruire la casa del suo Milan mentre gli uomini di Zhang hanno opzionato Rozzano e si sono dati meno di un anno per presentare un progetto di fattibilità.

Il tempo è scaduto, le luci si spegneranno e poi ci sarà il vuoto. L'annuncio da parte del Comune di Milano che la Soprintendenza è pronta a mettere il vincolo sul secondo anello a partire dal 2025 ha avuto l'effetto di essere il detonatore di una carica d'esplosivo che giaceva inerte da almeno quattro anni. E ha dato via al regolamento di conti interno alla maggioranza parcellizzata del sindaco Beppe Sala che dal giorno in cui Milan e Inter hanno messo le carte sul tavolo (luglio 2019) ha vissuto di strappi e ricuciture, accuse e provocazioni, spinte in avanti e frenate improvvise. Fino a quando Milan e Inter hanno deciso che poteva bastare lasciando il cerino in mano a Sala e, soprattutto, a quella compagine variegata di ultra ambientalisti, comitati e approfittatori politici che sul 'No e basta' alle idee delle due società ha fondato parte della sua ragione di vita politica.

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San Siro muore perché in oltre mille giorni di chiacchiere senza distintivo nessuno di questa compagnia del 'Nimby' è stato capace di partorire uno straccio di proposta alternativa. Zero di zero. Un esempio? La multinazionale con vasta esperienza nella gestione degli stadi portata da Sala nel novembre scorso dai comitati per dire che si poteva stare anche senza calcio e di cui oggi non c'è traccia. E i soliti noti che commentano e basta, senza costrutto. Senza uno straccio di idea di come si possa far vivere un monumento che costa tantissimo (oggi non meno di 5 milioni di euro di sola manutenzione ordinaria) e che fin qui ha prodotto 10,3 milioni di incasso per il Comune che dal 2030 rischia di restare vuoto. E cadente. Condannato a morte.

Il regolamento di conti nel centrosinistra di Beppe Sala è già iniziato. C'è chi ha spinto perché si trovasse il modo di far procedere Milan e Inter nel loro progetto, pur mettendo paletti onerosissimi e non sempre giustificabili, che oggi chiede conto agli alleati del suicidio politico con risvolti anche ambientali, visto che la Grande Milano rischia di trovarsi con tre aree stadio al posto di una. Ci sono i Verdi che si intestano la vittoria ma allo stesso tempo temono la sconfitta; il nuovo mantra è che "bisogna convincere almeno una delle due squadre a ristrutturare San Siro e a rimanerci" altrimenti "abbiamo perso tutti comunque". Uno schema a perdere in cui hanno avuto un ruolo anche a destra, dal Salvini che spingeva per Sesto San Giovanni all'idea di La Russa di far vivere due "San Siro" uno affianco all'altro. Parole al vento mentre il tempo scorreva.

Milan e Inter osservano ormai distanti, così come gli osservatori neutrali. I quali mettono in fila i numeri, gli unici testimoni del perché la battaglia ideologica che si è combattuta intorno al Meazza altro non produrrà che la morte di San Siro. Senza gli affitti dei due club, negli ultimi dieci anni lo stadio icona difeso dai 'No e basta' ha prodotto mediamente 100 milioni di perdite per la società che lo ha gestito. Punto. Concerti, convention, rugby, opere liriche e altre fantasie difficilmente modificheranno questo quadro. Che fine ha fatto chi un anno fa giurava di essere pronto con un piano? E chi lo ha portato a Palazzo Marino? San Siro muore e sarà la sconfitta di tutta Milano.

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Giovanni Capuano