leao milan
Ansa
Calcio

Leao, cosa manca per essere un campione

Dominante in Serie A, con numeri più anonimi in Europa: il Milan chiede al portoghese (pagato 50 milioni di euro) di dimostrare sul campo di poter essere al livello di Mbappé. In gioco il futuro in questa Champions League

Contro sua maestà Mbappé sul prato del Parco dei Principi. Novanta minuti per cominciare a rispondere alla domanda che lo insegue da tempo: cosa sei, Rafa Leao? Un fuoriclasse internazionale, un prospetto di campione o un fuoco d'artificio che si accende troppo di rado? La sfida tra Paris Saint German e Milan, da cui passa buona parte del destino europeo dei rossoneri, è anche un esame di laurea per il portoghese.

Cardinale ha voluto con forza che restasse a Milano, tanto da autorizzare una spesa extra di 20 milioni di euro da girare al Lille per chiudere una volta per tutte la questione della multa per la fuga ai tempi dello Sporting Lisbona; solo così si è potuti arrivare al rinnovo di contratto che ha reso Leao il giocatore più pagato della rosa e, in generale, un investimento da 49 milioni di euro. Ben spesi, visto che oggi il suo valore sul mercato si è moltiplicato e rappresenta un assegno circolare nelle mani di Furlani.

Però, resta sempre sullo sfondo quel dubbio su quale sia la reale dimensione messo a paragone con i più grandi del calcio europeo. Non è un capriccio, ma la fotografia della sua storia nelle competizioni in cui ci si afferma ai massimi livelli. A 24 anni compiuti lo scorso mese di giugno, per Leao è arrivato il momento di gettare la maschera che significa fare meglio di quanto mostrato fin qui fuori dai confini della Serie A dove si è dimostrato dominante.

C'è un dato che sintetizza tutto: 2 gol in 17 partite di Champions League. Una rete ogni 694 minuti passati in campo cui aggiungere 6 assist che sono un buon bottino, ma non sufficiente perché il portoghese rimane pur sempre un attaccante. Esterno, ma votato a stare vicino alla porta e a fare male non solo con strappi e progressioni. In campionato lo fa, pur non essendo un bomber: 41 gol in 139 partite, una rete ogni 220 minuti. In Europa non ancora e la definitiva affermazione passa da lì.

La sfida con Kylian Mbappé è la vetrina migliore per mostrarsi al mondo. Il talento francese è un anno più vecchio di Leao ma ha alle spalle già una storia calcistica che gli ha consentito di vivere esperienze fortissime: campione del Mondo nel '98, sconfitto in Qatar segnando una tripletta nella finale contro l'Argentina, limitato dai paradossi del Psg in Champions League ma con nessuno che si sogni di non definirlo un fuoriclasse affermato.

A Leao, che anche con la maglia del Portogallo fatica ad emergere (3 gol in 23 presenze, quasi mai titolare) manca un colpo di quelli da vetrina. Le sue due reti in Champions League risalgono al settembre 2021 contro l'Atletico Madrid e all'ottobre 2022 in casa della Dinamo Zagabria. Contro le grandi (Liverpool, Porto, Tottenham, Napoli, Inter, Newcastle e Borussia Dortmund) polveri bagnate. Un lampo accecante al Maradona per mandare in porta Giroud, certo, ma poco più.

Ecco perché la notte del Parco dei Principi deve dare due risposte non più rinviabili: lasciare aperta al Milan la strada verso gli ottavi di finale in un girone che si è terribilmente complicato e togliere il velo dalla dimensione internazionale di Leao. Prendere o lasciare. Non c'è occasione migliore che provare a farlo al cospetto del più forte di tutti.

TUTTE LE NOTIZIE DI CALCIO SU PANORAMA

I più letti

avatar-icon

Giovanni Capuano