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(Ansa)
Calcio

La Juventus ha esonerato Allegri. «Comportamenti non compatibili con i nostri valori»

Strappo definitivo, il tecnico paga il post partita della finale di Coppa Italia con gli atteggiamento nei confronti di dirigenti e giornalisti. E ora si discuterà dell'ultimo anno di contratto

La Juventus ha licenziato Massimiliano Allegri. La decisione è maturata dopo una lunga riflessione seguita al burrascoso post partita della finale di Coppa Italia contro l'Atalanta. Il tecnico, tornato a Torino nel 2021 dopo essere stato fermo per due anni, aveva ancora un contratto per la prossima stagione da 7 milioni di euro più bonus. Che il suo destino fosse segnato si era capito. Le sceneggiate dell'Olimpico, l'attacco a dirigenti e giornalisti, hanno però convinto la Juventus che non ci fossero più i margini per proseguire nemmeno nelle ultime due giornate del campionato che ha riportato i bianconeri in Champions League.

Il comunicato che ha annunciato l'esonero: "La Juventus comunica di avere sollevato Massimiliano Allegri dall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile. L'esonero fa seguito a taluni comportamenti tenuti durante e dopo la finale di Coppa Italia che la società ha ritenuto non compatibili con i valori della Juventus e con il comportamento che deve tenere chi la rappresenta. Si conclude un periodo di collaborazione, iniziato nel 2014, ripartito nel 2021 e terminato dopo le ultime 3 stagioni insieme con la Finale di Coppa Italia. La società augura a Massimiliano Allegri buona fortuna per i suoi progetti futuri".

Un epilogo ormai scontato dopo la notte dell'Olimpico che ha portato sotto i riflettori una verità incontestabile: i rapporti tra Allegri e Giuntoli e più in generale tra Allegri e il nuovo corso juventino erano logori da tempo. Rottura insanabile, tanto che neanche i risultati di campo avrebbero potuto cambiare il finale. Non si spiega diversamente il fatto che Giuntoli da mesi lavorasse al futuro senza Max in panchina e che la collaborazione tra i due sia stata a dir poco difficoltosa nel corso dell'inverno.

Allegri addebita al comportamento del nuovo responsabile dell'area tecnica anche il calo vistoso di risultati nella seconda parte della stagione. A chi gli è vicino ha confidato di essersi sentito lasciato solo e delegittimato verso uno spogliatoio che, come dimostrato anche dalla reazione in campo nella finale di Coppa Italia, non lo aveva comunque scaricato. Tra tensioni crescenti e scontri sempre più frequenti, si è arrivati all'epilogo.

L'esonero significa anche che sparisce l'ultimo baluardo dell'era Agnelli. Era stato l'ex presidente a riportare il tecnico livornese alla Continassa blindandolo con un accordo lungo (4 anni) e oneroso (7 milioni di euro più bonus). Cifra che ha tenuto legato Allegri nel momento dello sbarco di Giuntoli, deciso dalla proprietà in rottura con il passato e, da quello che si è capito al di là delle parole ufficiali, contro il parere dello stesso Allegri che avrebbe preferito profili diversi. Persa la battaglia iniziale, Max si è trovato in posizione di debolezza.

Ora si avvia l'era di Cristiano Giuntoli che sta provvedendo anche a inserire uomini di sua scelta all'interno degli staff. Non è un ricambio illogico, ma il modo di poter lavorare seguendo il proprio progetto. John Elkann ha anche recentemente investito Giuntoli dei pieni poteri sull'area sportiva, indicandolo come responsabile della ricostruzione della Juventus oltre le macerie lasciate dall'ultimo triennio. Questo sta accadendo. Allegri lo aveva capito da tempo ma non è stato capace di gestire tensioni ed emozioni fino a un finale immeritato per tutti.

LA RICOSTRUZIONE DELLA NOTTE DELL'IRA DI ALLEGRI

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Giovanni Capuano