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(Ansa)
Calcio

Atalanta, la Dea di Anfield: è ora di vincere

La straordinaria impresa dei bergamaschi contro il Liverpool apre a un finale di stagione dove arrivare all'obiettivo diventa possibile. Anche per coronare la carriera di Gasperini

Non c'è nulla che possa offuscare la grandezza dell'impresa che l'Atalanta ha compiuto saccheggiando Anfield. Non il turn over che Klopp ha imposto al Liverpool, in corsa per conquistare la Premier League in un finale di stagione senza respiro e nemmeno il fatto che sia arrivata in Europa e non in Champions League. E' stata una notte da sogno in cui tutti i pianeti dell'universo atalantino si sono allineati restituendo l'immagine di una Dea sintesi di un progetto lungo sette anni, quelli di Percassi e Gasperini.

La rotondità del risultato non deve ingannare. L'Atalanta avrebbe anche potuto segnare più delle tre reti firmate Scamacca (doppietta che non può essere passata inosservata a Spalletti) e Pasalic. E' vero che anche i Reds sono andati a un passo dal bucare la porta di Musso, ma nel computo chi esce con qualche rimpianto in più sono sicuramente i nerazzurri. La gara di ritorno al Gewiss Stadium sarà da maneggiare con cura anche il vantaggio di partenza è enorme: non sono concesse distrazioni contro un avversario che è fortissimo ed è in grado potenzialmente di ribaltare tutto.

E poi cosa succede? Accade che, forse davvero per la prima volta, il ciclo meraviglioso aperto da Gianpiero Gasperini nell'estate del 2016 può arrivare al momento della raccolta di un frutto. Ci è andato vicino in un paio di finali di Coppa Italia dovendo lasciare spazio, non senza polemiche, a Lazio e Juventus. Nell'anno maledetto del Covid arrivò a un minuto dalla semifinale di Champions League arrendendosi all'arrembaggio del Psg. Poi tante belle storie senza lieto fine.

Non è un obbligo, ma comincia a diventare un obiettivo credibile. L'Atalanta di Anfield non può avere paura di nessuna delle altre squadre in corsa per l'Europa League, così come le prodezze di Carnesecchi hanno tenuto aperta la possibilità di resettare una semifinale di Coppa Italia giocata malissimo a Firenze. E' un sogno, quello che sta vivendo la Dea: un sogno che ha regalato all'Italia una notte da incorniciare, la conferma che contro l'organizzazione delle squadre della Serie A fanno fatica ance i migliori e anche quella manciata di punti che ha reso quasi certo il dominio nel ranking Uefa con vista su un posto in più nella Champions League della prossima stagione.

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Giovanni Capuano