17 Marzo 1989 : il crollo della Torre Civica di Pavia
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17 Marzo 1989 : il crollo della Torre Civica di Pavia

26 anni dopo le macerie restano ancora abbandonate nel fossato del Castello Visconteo

Era venerdì 17 marzo 1989 quando, poco prima delle 9 del mattino, con un boato, la secolare Torre Civica crollò all’improvviso uccidendo quattro persone. Una sciagura dagli esiti imprevisti: sino a poche settimane prima l’amministrazione comunale stava persino pensando di riaprirla al pubblico.

La storia: dall’edificazione al crollo

La costruzione della torre civica iniziò nell'Alto Medioevo. Nel 1330 Opicino de Canistris, cronista pavese, la descrive ancora in costruzione. Il cantiere durò per secoli e subì diverse modifiche rispetto al progetto iniziale. I lavori, infatti, furono ultimati solo a fine XVI secolo d.C. Realizzata con pianta quadrangolare, la torre raggiungeva un'altezza di 78 metri. Tra il 1583 e il 1585 l'architetto Pellegrino Tibaldi guidò i lavori per aggiungervi una cella campanaria. L’ultimo intervento di manutenzione, in base ai documenti d’archivio, è datato 1869 e da allora non ne furono mai più realizzati, nonostante, nel 1983, venne inoltrata una richiesta di urgente risanamento alla Soprintendenza. La conclusione comune a tutte le commissioni istituite per esplorare le cause del drammatico evento, però, è che il crollo non sarebbe stato prevedibile poiché non vi era stato alcun segno premonitore.

La ricostruzione

In seguito al crollo, dopo settimane di lavori, la piazza fu sgomberata dalle macerie e messo in sicurezza ciò che restava della torre e la cattedrale gravemente danneggiata. Le macerie furono rimosse e accantonane negli spazi del Castello Visconteo in attesa di capire se potesse essere realizzata una ricostruzione come avvenne per il campanile di Piazza San Marco a Venezia, collassato nel 1902 e riedificato nel 1912 con materiali originali. Tra i promotori del ripristino della torre civica pavese vi fu anche Vittorio Sgarbi che, nel 1994, presentò una proposta di legge ma il progetto non andò mai in porto.

Il memoriale e l’incuria

L’anno scorso, in occasione del 25° anniversario, è stato inaugurato un memoriale, una vasca d’acqua con specchi e giochi di luce collocata nei ruderi del basamento della torre. Ben presto è diventata ricettacolo di rifiuti ed è stato necessario un intervento di pulizia e ripristino a pochi mesi dall'inaugurazione. Gli scaloni del Duomo, infatti, sono un punto di ritrovo dei giovani della nightlife pavese che troppo spesso trattano il moncone della torre come un cassonetto o peggio.


Il 17 marzo 1989 sembra ormai un lontano ricordo nella memoria dei pavesi, soprattutto dei più giovani. Mentre le macerie giacciono ancora coperte di rovi e sterpaglie nel fossato del castello, il crollo della torre fa da scenario a un romanzo storico pubblicato sul web.

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Filippo Brandolini

Archeologo specializzato in Archeologia Medievale e Micromorfologia Archeologica del Suolo presso l'Università Degli Studi di Milano.

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