Xperia XZ: la recensione del nuovo Android di Sony
Lo smartphone dalle rinnovate capacità fotografiche arriverà in Italia a novembre. Lo abbiamo provato in anteprima e vi raccontiamo come è fatto
Zitta zitta, quatta quatta, Sony ha lanciato sul mercato quello che probabilmente è il miglior cameraphone al mondo. Lo avevamo visto alla recente IFA di Berlino dove, oltre al modello di punta, la compagnia giapponese presentava anche X Compact, un ottimo compromesso tra dimensioni e prestazioni. A pochi giorni dalla partenza delle vendite in Italia (online lo si trova già a qualche euro in meno rispetto al listino), abbiamo messo le mani sul top di gamma della divisione Mobile che, per colpa delle ardenti batterie dei concorrenti, potrebbe anche rosicchiare una bella fetta di pubblico ai rivali.
Il problema di questo XZ? Sinceramente il design. Sony mantiene lo stesso form factor da diversi anni, anzi, quel lussuoso vetro che ricopriva il retro dell’ottimo Xperia Z3, qui lascia spazio a qualche plastica di troppo; vedrete ancora tante ditate e pure l’appeal perde qualcosa. Il resto? Tutto come da copione: hardware tirato al massimo e comparto fotografico oltre il settore compatte e paragonabile ai mostri Galaxy S7 e iPhone 7 Plus.
Design
Partiamo proprio da qui. Nonostante Sony abbia dichiarato come l’XZ sia stato costruito con il nuovo materiale Alkaleido, iltouch and feel resta lo stesso dei modelli precedenti. Come detto, si perde quella sensazione di specchio tanto cara allo Z3, che non è detto piacesse a tutti (e infatti è una sensazione molto personale) e ancora incline a trattenere tante ditate. Se lo Z5 si era imposto per il design più tondeggiante, qui gli angoli tornano a farla da padrone, forse un po’ troppo rispetto a quello presente sul mercato. Per il resto, con i suoi 5.2 pollici si tiene perfettamente tra le mani, anche grazie allo spessore ridotto e al form factor contenuto.
Le porte di ingresso sono una nuova USB di Tipo-C, il classico jack audio e lo slot per sim e microSD. Un po’ strano il posizionamento dei tasti volume, più in basso rispetto al normale, appena prima del bottone per la camera, con doppio scalino per messa a fuoco e scatto. Non dimentichiamoci che ha le certificazioni IP65 e IP68, che lo rendono resistente ad acqua e polvere.
Software
La base è Android 6 Marshmallow, quindi il più recente sistema operativo a disposizione (Nougat 7 debutta sui Google Pixel) con personalizzazione classica Xperia. Ciò si traduce in un launcher con applicazioni dedicate (come PlayStation e Lifelog), sfondi e menu soliti della serie di smartphone Sony. Nulla di così pesante ma non aspettative un’esperienza Android stock nuda e cruda. C’è ovviamente il Play Store con tutto il ventaglio di software possibili e immaginabili.
Hardware
Il processore è lo Snapdragon 820 che, in attesa del successivo 830, permette di godere di prestazioni eccellenti a fronte di un buon risparmio energetico. La RAM è da 3 GB e, sebbene altri abbiamo già superato il limite toccando i 4 e 6 GB, è quanto basta per compiere tutte le più estreme azioni quotidiane. La potenza c’è è si sente tutta. A differenza delle generazioni precedenti, XZ non ha mai scaldato più di tanto, merito (forse) anche del materiale di costruzione.
Memoria, batteria
La memoria è da 32 GB espandibile fino a 256 GB mentre la batteria non fa miracoli, portando l’utente medio a fine giornata. Tuttavia è proprio in merito all’autonomia che Sony ha introdotto un’interessante novità. Con il sistema Battery Care e l’adaptive charging Qnovo, lo smartphone monitora e aggiusta i livelli di corrente durante la ricarica, per aumentare il ciclo di vita ed evitare danni sul lungo periodo. Per esempio, se siete soliti attaccare il telefono al cavo di notte e staccarlo verso le 7, l’Xperia XZ porta l’autonomia al 90% (con i soliti alti e bassi) fino alle 6:50; negli ultimi 10 minuti dà un’accelerata finale così da farvi trovare lo smartphone pronto all’uso.
Fotocamera
Ecco il motivo principale per scegliere questo telefono. Ha un ampio sensore da 23 megapixel con autofocus laser avanzato per scatti in movimento. Sul fronte abbiamo una fotocamera da 13 megapixel che, probabilmente, cattura i migliori selfie sulla piazza. Girando il telefono, si noterà che il sensore è uno solo, mentre c’è un doppio flash che lavora in concerto con la tecnologia predittiva di Sony. Questa consente di chiarire un soggetto in movimento in pochissimo tempo, mantenendo una focale prolungata limpida e chiara.
Il pregio maggiore è dunque durante la fotografia “on-the-go”, ovvero quando vediamo qualcosa che ci attira e in pochi secondi prendiamo lo smartphone per salvare il particolare momento. Ecco, a questa funzione l’Xperia XZ risponde in maniera ottimale, praticamente unica, mentre per tipologie più classiche rientra nella media dei top, un filino sotto iPhone 7 Plus e Galaxy S7 che godono di un’ottimizzazione hardware-software ancora superiore. Scegliendo la modalità manuale invece si possono raggiungere vette sconosciute alla concorrenza ma c’è davvero da perdere tempo dietro settaggi e regolazioni non pre-impostate.
Ottima anche la ripresa video, a 4K, che però perde senso su un telefono dal display solo Full HD. Meglio salvare tutto sul computer e riprodurre i filmati su uno schermo più degno, magari sul televisore, attraverso lo screen mirroring o una chiavetta USB.
Considerazioni finali
Partiamo dal presupposto che questo Xperia XZ costa tanto: 699 euro sul listino che, all’arrivo in Italia previsto per novembre, dovrebbero già essere 669 o 659 euro, a seconda delle offerte dei vari negozi online e fisici. Se dovessimo affidarci solo al valore imposto dai competitor, non potremmo che riconoscere l’ottimo rapporto qualità-prezzo. Ma in un mondo dominato da due produttori, Samsung e Apple, bisogna fare uno sforzo in più per muovere i grandi numeri.
Certo, sappiamo che il costo dei modelli Android cala dopo qualche settimana dall’uscita, e per questo confidiamo in un assestamento intorno alle 550 euro, che donerebbe all’ultimo nato della giapponese lo status di migliore acquisto salva-portafoglio dell’anno. Ha una fotocamera molto vicina a quella dei primi in classifica che eccelle nella modalità automatica. Il succo è: se avete uno Z3 è ora di cambiare, se invece girate con uno Z5 o un X Performance potete benissimo aspettare la prossima tornata, che non tarderà ad arrivare.