Fortnite è il nuovo Wembley
Oltre 10 milioni di persone hanno partecipato sabato sera al concerto virtuale di Marshmello, un vero record (in attesa dei numeri ufficiali)
L’economia del digitale è anche questo: si vendono meno CD, crescono gli abbonamenti ai servizi di streaming, le agenzie abbassano i biglietti dei concerti, per evitare spalti e parterre scarni e intanto, le persone si incontrano su piattaforme 3D per seguire gli artisti preferiti.
Ed è quanto successo sabato sera tra le lande di Fortnite, gioco cult tra adolescenti e non, disponibile sia su smartphone che tablet, PC e console, che ha richiamato oltre 10 milioni di iscritti tutti in uno stesso posto, per assistere ad una performance del DJ Marshmello.
L’appuntamento era stato sponsorizzato in tutta la settimana precedente ma solo nel gioco, tramite poster e una riproduzione, via via da completare, di un palcoscenico presso la location Parco Pacifico. Qui lo sviluppatore Epic Games ha messo in piedi un’area sgombra, a mo’ di prato, ed eliminato tutte le armi, proprio per dare la sensazione di un evento speciale, una sorta di pausa dalle frenetiche lotte a cui Fortnite ci ha abituati.
Marshmello, con un audio proveniente davvero in diretta dal proprio set, ha suonato per circa 10 minuti, durante i quali gli utenti hanno semplicemente ballato tra ologrammi ed altri effetti. Dopo questo rapido rehab, è cominciata la sfida vera e propria: due team l’uno contro l’altro, con la vittoria assegnata al primo capace di effettuare 200 eliminazioni.
https://t.co/ZVyjb3Eb0W the best event in fortnite
— xxDEMOxx (@Chanpiseth9) February 3, 2019
Un caso tra i tanti? Pensiamo di no. Secondo molti esperti, l'evento potrebbe aver infranto il record di spettatori per un live via internet, considerando concerti trasmessi anche in contemporanea, su Twitch e YouTube. Si parla di un totale di un milione e mezzo di utenti qualche mese fa in confronto dei più di 10 milioni di Fortnite. Un punto storico per il titolo, che apre a scenari di intrattenimento diversi e che mischiano videogame classici con progetti molto più lungimiranti, come lo fu a suo tempo Second Life.