La verità sul missile contro l'ospedale di Gaza
Radar, satelliti, registrazioni. Ecco come la tecnologia potrà aiutare a raccontare la verità sulla tragedia sl Baptist Hospital
Ci vorrà tempo, forse molto, per capire quanto sia realmente accaduto all’ospedale Al-Ahli di Gaza. L’autorità palestinese accusa l’aviazione e l’esercito israeliani, mentre Israele accusa il fallito lancio di un razzo da parte di Hamas. Questo all’indomani di una giornata nella quale questa tragedia, per la quale si piangono almeno 500 morti, ha già sortito l’effetto di cancellare l’incontro tra il presidente americano Joe Biden e il leader arabo dei palestinesi, Mahmoud Abbas e con il re di Giordania.
Probabilmente nessuna delle due parti in guerra ammetterà mai di aver sbagliato, dunque le uniche speranze di conoscere la verità – sempre che abbia ormai un senso conoscerla dopo tanta strumentalizzazione – è capire chi potrebbe aver voluto colpire che cosa in quella zona della città. L’ospedale Al-Ahli sorgeva (è crollato) nel centro di Gaza, occupando un intero isolato attiguo a quello dove c’è il quartier generale della Difesa civile palestinese e poco distante da una scuola. Ai lati, oltre lo scorrere di un’arteria fondamentale di collegamento, la Ahmed bin-Ali street, si trovano una sottostazione elettrica (possibile bersaglio), abitazioni e negozi (possibili covi), e un centro studi di Al Jazeera. Ma l’area è ampia, con molto spazio libero nel quale poter piazzare e movimentare dei lanciatori, che però sarebbero stati allo scoperto.
Una delle ipotesi, già negata con fermezza da parte israeliana, è quindi quella che dentro la caserma della Difesa civile palestinese o nella scuola fossero presenti unità delle milizie di Hamas che la Idf aveva identificato come bersagli.
Un ulteriore possibile target avrebbe potuto essere la torre per le telecomunicazioni presente a nord dell’ospedale, ma nell’impossibilità di attivare anche una minima inchiesta, di mandare sul luogo una squadra neutrale che analizzi con rigore e oggettività quanto rimasto, con la calca da girone dantesco di migliaia di persone che sono accorse per prestare soccorso, tutto ciò che sappiamo è quanto la tempesta mediatica abbia cominciato a colpire, con strumentalizzazioni da ogni parte del mondo e, purtroppo, l’esaltazione dei sentimenti più estremi e feroci. Non sarebbe la prima volta che Hamas provoca un disastro cercando di compiere azioni eclatanti quanto clandestine, poiché il rapido trasferimento delle munizioni è l’unico modo con il quale l’organizzazione riesce a nasconderle, quando non allestisce piccoli laboratori per il confezionamento degli ordigni negli scantinati di abitazioni civili. Ma che si sia trattato di un razzo o di una bomba, l’effetto sull’ospedale, più o meno grande come il Policlinico di Milano, è stato terrificante: la presenza di impianti dell’ossigeno, di gruppi di continuità elettrica alimentati con idrocarburi, gli arredi e la stessa architettura dell’edificio lo rendevano particolarmente sensibile a incendi ed esplosioni. Ed è l’inferno del quale gli inviati hanno ampiamente raccontato, ma nel video dell’esplosione non si vede alcuna scia colpire l’ospedale, non risultavano aeroplani in volo, anzi, pare che l’esplosione sia avvenuta dal basso.
L'esercito israeliano ha pubblicato un video sul social X (Twitter) che mostrerebbe un razzo sparato verso Israele salire nel cielo ma poi esplodere esattamente alle 18:59, lo stesso momento in cui è stato colpito lo Al-Ahli. Poco fa poi ecco l'audio di una conversazione tra uomini di Hamas ed un altro gruppo di miliziani che parlano proprio del missile ammettendo che sarebbe stato lanciato dalla Palestinian Islamic Jihad
Islamic Jihad struck a Hospital in Gaza—the IDF did not.
Listen to the terrorists as they realize this themselves: pic.twitter.com/u7WyU8Rxwz
— Israel Defense Forces (@IDF) October 18, 2023
Ma ora la domanda è: ammesso sia la verità, chi crederà a questa versione?