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(Getty Images)
Difesa e Aerospazio

Ex «Top Gun» della Nato al servizio di Cina e, forse, Mosca

Allarme dei servizi occidentali. Ci sarebbero molti ex piloti, ora mercenari, a caccia di grandi guadagni per addestrare i cinesi (e forse aiutare anche i russi)

Piloti militari di ventura, mercenari esperti, magari con esperienza su velivoli occidentali, assoldati per addestrare i giovani cinesi. Un fatto preoccupante del quale finora si è parlato poco, ma che esisterebbe ed è molto pericoloso. A cominciare sarebbero stati alcuni britannici (ex Royal Air Force e Fleet Air Arm), che hanno prestato servizio in nazioni minori; poi però sono stati attratti dai compensi stellari offerti dalla Repubblica Popolare Cinese e il loro numero è aumentato, la voce si è diffusa, e ora a espatriare sarebbero anche ex piloti dell’Armée de l'Air, l’aviazione francese, e della Marine Nationale, appunto l’aviazione di Marina di Parigi.

Persone che oggi vivono all’estero e sono state congedate, con facilità di spostamento e tuttavia ancora custodi di informazioni sensibili. Il pericolo è duplice, sia per la fuga di dottrina di combattimento, sia perché jet cinesi come lo Shenyang S.11 derivano direttamente dal Su-27 russo impiegato nel conflitto russo-ucraino. Per questo motivo i governi di Francia, Australia e Canada si sono uniti al Regno Unito per indagare se loro piloti militari in pensione stiano veramente aiutando ad addestrare i piloti cinesi. E tutte e tre le potenze hanno avvertito i loro ex dipendenti, che hanno tutti giurato di difendere il rispettivo Paese, che aiutare l'Esercito popolare di liberazione a prendere il sopravvento sugli alleati occidentali li renderebbe inevitabilmente criminali colpevoli di tradimento.

Il Regno Unito ha confermato che stava cercando di contattare una trentina di ex piloti della Raf che erano stati avvicinati da una compagnia sudafricana con un'offerta di circa 250.000 dollari americani l'anno per addestrare i migliori candidati cinesi. Francia, Australia e Canada non hanno ancora confermato che il loro ex personale abbia abboccato all'esca, ma stanno indagando attraverso i loro Servizi. “Siamo a conoscenza di questi rapporti e stiamo esaminando ulteriormente il fenomeno con i nostri alleati” ha dichiarato alla testata Global News il portavoce del Dipartimento della Difesa nazionale canadese “La legge sulla sicurezza delle informazioni si applica sia ai membri in servizio, sia a quelli in congedo e il mancato rispetto della legge porterebbe a gravi conseguenze”, ha affermato il portavoce del Dipartimento della difesa nazionale Daniel Le Bouthillier.

Al momento non ci sarebbero ancora prove inconfutabili né nomi di alcun ex pilota della Raf che abbia violato l'Official Secrets Act fornendo addestramento alla Cina, ma un altro fenomeno – ufficialmente non confermato - riguarderebbe invece piloti cinesi che rischiando la pelle avrebbero cercato di fuoriuscire dal Paese la primavera scorsa per raggiungere nazioni occidentali, nonostante la consapevolezza del disonore e delle ripercussioni certe nei confronti di eventuali parenti e familiari. Il 23 aprile, un jet da combattimento cinese biposto L15, un addestratore, era stato segnalato per essere stato coinvolto in un incidente. Emerse però la notizia che dei due piloti, che si erano lanciati grazie al seggiolino eiettabile, uno era cinese mentre l'altro straniero. L’evento sarebbe accaduto nel cielo del villaggio di Caolou, nei pressi della città di Zhangji, nella provincia di Henan, da dove pare i due avessero quindi cercato di fuggire verso una città portuale.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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