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(Ansa)
Difesa e Aerospazio

Non solo Ucraina; gli Usa armano Svizzera, Belgio e Lituania

Missili difensivi (e non solo) per quasi un miliardo di dollari sono stati messi sotto contratto da alcuni paesi europei

Continua il rafforzamento delle capacità di difesa dei paesi europei. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha approvato la cifra di 700 milioni di dollari per la possibile vendita di materiale militare alla Svizzera, che desidera modernizzare la sua forza aerea entro il 2030, ma anche verso Lituania e Belgio.

In questo modo la Confederazione elvetica ha ottenuto l'approvazione per acquisire un massimo di 72 missili Patriot nella versione Advanced Capability-3 prodotti dalla Raytheon Technologies, con un accordo che include anche le piattaforme di lancio correlate nonché il necessario supporto logistico e tecnico, l’addestramento e l’assistenza alla manutenzione. Questi missili miglioreranno il sistema di difesa aerea che viene mantenuto attivo per difendere l'integrità territoriale del paese, ora affidato a una variante precedente dello stesso sistema d’arma a medio raggio, che per coprire il territorio di circa 15.000 chilometri quadrati è schierata in quattro unità, ognuna composta da lanciatori multipli posizionati su automezzi pesanti. Il programma svizzero di rinnovamento delle armi è cominciato nel 2018, quando il governo ha fissato l'obiettivo di acquisire nuovi aeromobili e missili terrestri per una cifra totale di otto miliardi di dollari, compresi appunto questi missili.

Intanto la scorsa settimana il Dipartimento di Stato Usa ha approvato anche i pacchetti di vendita per Lituania, per un totale di 495 milioni di dollari, e per il Belgio, per una somma di 380 milioni. La Lituania ha ricevuto l'assenso per l'acquisizione di otto lanciatori di razzi d’artiglieria ad alta mobilità prodotti da Lockheed-Martin, 36 lanciatori per missili a testata variabile con sistema di lancio multiplo guidato di razzi e il supporto logistico. Secondo una dichiarazione del 9 novembre scorso, la motivazione della vendita al governo di Vilnius è stata quella di consentire al Paese di sostenere la modernizzazione dell'esercito nazionale e scoraggiare le minacce regionali, senza precisi riferimenti alla provincia di Kaliningrad, alla Bielorussia e alla Russia. Con queste vendite, di fatto non ci sarà più alcuna nazione vicina alla Russia che sia sprovvista di difese Himars (High Mobility Artillery Rocket System), ovvero sistemi missilistici a rapida mobilità, e neppure senza Gmlrs (Guided Multiple Launch Rocket System), o sistemi missilistici guidati a lancio multiplo, in grado di raggiungere una precisione sul bersaglio di circa dieci metri. Nel settembre scorso, infatti, il Pentagono aveva dichiarato di aver fornito due unità di lancio anche alla Lettonia, oltre ai venti sistemi inviati in Ucraina, gli ultimi dei quali consegnato nell’ottobre scorso. Infine, il Belgio ha ricevuto il via libera per l'acquisto di 120 missili aria-aria avanzati a medio raggio AIM-120C-8; dieci sezioni di guida Amraam C-8 e altre unità di supporto per rendere più efficaci i vecchi caccia multiruolo F16 “-Am” e “-Bm” costruiti dall’azienda Sabca su licenza americana (in origine 160 esemplari), in attesa che siano consegnati i primi dei 34 velivoli F-35 Jsf ordinati.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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