Milan - Juventus, le 10 cose che non sapete
Lifestyle

Milan - Juventus, le 10 cose che non sapete

Maldini simpatizzava bianconero, Rivera fu scartato da Agnelli. In comune tra i due club anche il primo "attore-giocatore" della storia, Piero Pastore

Il Milan - Juventus che non ti aspetti. La sfida scudetto degli ultimi anni diventa una partita dagli obiettivi radicalmente diversi: la Juventus per consolidare la sua fuga in vetta alla serie A, il Milan per raccogliere punti alla difficile ricerca di un posto in Europa League. In panchina due protagonisti delle due squadre in tempi recenti, Antonio Conte e Clarence Seedorf. Per i rossoneri scenderà in campo un 4-2-3-1 con Amelia, De Sciglio, Bonera, Rami, Emanuelson, Montolivo, Essien, Poli, Kakà, Taarabt e Pazzini. Per la Juventus Buffon, Barzagli, Bonucci, Caceres, Lichtsteiner, Marchisio, Pirlo, Pogba, Asamoah, Llorente e Tevez. Un 3-5-2 che in questo campionato ha interpretato ancor meglio il ruolo di schiacciasassi e che già nella partita d'andata ha dimostrato il divario tra le due rose in un 3-2 con gol di Bonucci, Pirlo, Chiellini e doppietta di Muntari.

I precedenti a San Siro tra le due squadre sono 78: 27 vittorie del Milan, 18 bianconere e ben 33 pareggi. L’ultima vittoria rossonera risale alla 14^ giornata del campionato 2012/2013, un 1-0 grazie a un rigore siglato da Robinho, mentre la Juventus non esce vittoriosa dal Meazza dal 2010, quando finì 1-2 grazie con i gol di Ibrahimovic, Quagliarella e Del Piero.

Una delle sfide più affascinanti del calcio mondiale, una rivalità infinita e iniziata nel campo di Piazza d'Armi di Torino nel 1901. Un 3-2 uguale all'ultimo risultato, all'epoca terminato con la vittoria dei rossoneri firmata Donna, Malvano, Kilpin e la doppietta bianconera di Negretti. La storia di Milan - Juventus è quella del calcio in Italia, pezzi del paese che coincidono con la voglia degli italiani di amare il calcio e gioire.

Nel 1950 la vittoria più larga per il Milan al Comunale di Torino con un clamoroso 7-1 in casa dei bianconeri. Una giornata speciale perché per la prima volta nella storia italiana fu ripresa una partita di calcio per la televisione.

 

Gianni Rivera doveva giocare nella Juventus. Il fantasista di Alessandria giocava nella squadra della sua città e fu segnalato a Gianni Agnelli. "Non mi sembra un fenomeno". Le memorie storiche riportano questo giudizio dell'avvocato su Rivera, motivo per cui la Juventus non pensava valesse la pena investire troppo. Furono offerte 2,500 lire per il suo cartellino e l'allenatore dell'Alessandria Pedroni reputò l'offerta offensiva. Il 14 maggio 1959 il Milan raggiunse l'accordo. 

La vittoria più larga per la Juventus è del 1996 con l'1-6 firmato dalla doppietta di Vieri, quella di Jugovic, rete di Zidane e Amoruso e gol della bandiera milanista targato Simone. Quella Juve era allenata da Marcello Lippi, la squadra della Champions League vinta Roma contro l'Ajax. Nel Milan erano invece in campo nomi che ricordano un periodo non troppo felice: il peggiore in campo in pagella nella storica sconfitta fu Michael Reiziger, arrivato dall'Ajax come nuovo talento e in grado di giocare solo 10 partite in rossonero prima di partire per Barcellona. In coppia con Marco Simone c'era invece Christophe Dugarry, esploso nel Bordeaux di Zidane ma sparito dall'Italia dopo 21 presenze e 5 reti. 

Gli screzi tra Juventus e Milan raccontano anche di un aneddoto che ricorda la recente querelle per Guarin - Vucinic. Nel 1949 i dirigenti bianconeri e quelli del Milan andarono in Svezia per chiudere l'acquisto della punta danese Johannes Ploeger. Approfittando del riposo in albergo dell'inviato milanista, il ragioner Giannotti, gli uomini della Juve incontrarono il giocatore per chiudere la trattativa. Scoperta la scorrettezza i dirigenti del Milan andarono su tutte le furie e per farsi perdonare i torinesi regalarono al Milan l'opzione appena ottenuta su un giovane pompiere svedese che sapeva anche giocare a calcio: Gunnar Nordahl

Negli anni '30 Juventus e Milan condivisero l'esperienza del primo attore-giocatore della storia. Si chiamava Piero Pastore e arrivò in rossonero con molte aspettative. Veloce e tecnico sembrava una bella promessa come fantasista ma si perse per strada anche perché alternava gli allenamenti alla carriera di attore part-time. Dopo l'esperienza in rossonero passò alla Juventus dove giocò qualche partita prima di finire nel dimenticatoio. Sparì dal mondo del calcio ma continuò a recitare. 

Un pezzo di storia rossonera come Paolo Maldini in tenerà età simpatizzava per la Juventus. Si racconta che Boniperti, venuto a conoscenza della simpatia dal padre Cesare, regalò al giovane Paolo un gagliardetto della Vecchia Signora. Paolo era cercato sia dalla Juventus che dal Milan ma dopo una lunga riflessione scelse i colori rossoneri senza le pressioni del padre. 

La sfida tra Milan e Juventus a San Siro nel campionato 1981/1982 fu vinta dai bianconeri per 1-0 con gol di Virdis al 66', un match ricordato nel film "Eccezziunale veramente" dove Diego Abatantuono recita nella parte di Donato Cavallo, capo ultrà del Milan, e Felice La Pezza detto "Tirzan", tifoso della Juventus. Nel film si vede il tabellone finale di San Siro dopo la sfida. 

Il 7 ottobre 1979 a San Siro il Milan vince per 2-1 contro la Juventus con reti di Novellino e Antonelli. Per la Juventus segna Tardelli ma l'ultima sfida degli anni '70 è il preludio alla retrocessione rossonera nella stagione seguente. Il Milan perderà a Torino per 2-1 il 3 febbraio 1980, ultimo capitolo di una rivoluzione societaria che cambierà la storia del club: l'anno dopo in serie B, nel 1980/1981 il Milan diventerà la prima squadra d'Italia ad inserire i nomi sulle maglie. L'esperimento provoca l'ilarità di tanti tifosi avversari tra cui quelli bianconeri che ironizzano "così sapranno riconoscere gli sconosciuti che giocano". L'esperimento però non piacerà e il Milan cancellerà i nomi sulle maglie poco dopo. 

I più letti

avatar-icon

Matteo Politanò