L'autogol della Lega: niente calcio a Natale
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L'autogol della Lega: niente calcio a Natale

I calciatori volevano giocare il 26 dicembre ma i presidenti hanno detto no. Troppi interessi nelle tournee di fine stagione

Alla fine a dire di no sono stati i presidenti. Niente 'Boxing Day' per la serie A. Meglio la solita lunga sosta natalizia come tutti gli anni anche in una stagione in cui il Mondiale brasiliano costringerà a un finale di stagione più rapido e ingolfato del solito tanto che il terzo e ultimo turno infrasettimanale è previsto addirittura il 7 maggio, in piena volata scudetto di un campionato che si chiuderà il 18 maggio 2014. Hanno deciso i presidenti perché sul tavolo della Lega Calcio era arrivata la proposta dei calciatori di cambiare tutto seguendo l'esempio della serie B.

Hanno prevalso logiche antiche. Il sindacato del pallone offriva la disponibilità a iniziare il campionato il 18 agosto (jnvece del 25) e a giocare a Santo Stefano il 26 dicembre instituendo così il 'Boxing Day' italiano a patto di godere di una settimana in più di ferie a fine stagione. Gli azzurri e i nazionali stranieri avrebbero preparato meglio il Mondiale, gli altri sarebbero andati al mare in anticipo.

I presidenti hanno detto no. Perché? A fine anno monetizzano con amichevoli spesso all'estero che portano incassi facili e visibilità. E lo stesso accade tra la fine di luglio e la metà di agosto. Iniziare dopo Ferragosto a giocare per i tre punti avrebbe significato comprimere questo periodo a disposizione dei club per girare il mondo a caccia di nuovi mercati.

Peccato perché la proposta pareva di buon senso e, soprattutto, teneva conto del successo registrato nell'ultimo inverno dalla serie B che, spinta dall'innovatore Abodi, ha rivoluzionato il calendario. Tra il 23 e il 30 dicembre si sono giocate tre giornate con risultati di pubblico sorprendenti: +8,4% il 23 dicembre (domenica) con i big della A già sull'aereo per le vacanze, +14,8% a Santo Stefano e addirittura +29% rispetto ai turni precedenti nella giornata del 30 dicembre. Poi tutti in sosta fino al 26 gennaio.

Numeri che ai piani alti di via Rosellini devono essersi dimenticati di analizzare se la proposta dell'Aic è stata rigettata senza troppi complimenti. Del resto l'ingloriosa caduta della candidatura di Abodi a presidente lo scorso gennaio dimostra la difficoltà ad aprirsi ad esperienze nuove. Giocare a Natale lo sarebbe stato di sicuro. Gli inglesi lo fanno da tempo immemorabile e con ottimi risultati negli stadi e in tv.

Nell'ultima stagione la Premier League ha disputato 29 gare tra il 26 dicembre e il 2 gennaio. Impianti pieni e ottimi ascolti per le pay tv. Noi abbiamo perso l'ennesima occasione. Ma, almeno per questa volta, non si dica che sono stati i soliti milionari viziati del pallone a non voler sacrificare nemmeno un giorno di vacanza invernale.

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Giovanni Capuano