Iran, la vita di Fabio Grosso diventa un monologo teatrale
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Iran, la vita di Fabio Grosso diventa un monologo teatrale

Il regista Pourya Kakavand ha portato in scena a Teheran una biografia immaginaria sul rigorista decisivo del mondiale 2006

Chi non ricorda il rigore di Fabio Grosso nella finale di coppa del Mondo 2006 contro la Francia? Il grido liberatorio dell'ex terzino di Juventus e Lione non è rimasto negli occhi solo del pubblico italiano ma ha fatto il giro del mondo con il suo carico di gioia e sogni realizzati. Tra i più legati a quelle immagini c'è anche un giovane autore e regista iraniano che si è ispirato a quel gol per creare un monologo teatrale su una sua biografia immaginaria che ne fa non solo un campione sul campo, ma un personaggio tramite il quale il calcio diventa uno strumento di riscatto. A Teheran, a due passi dall'università c'è il Nazdik Teatr, locale che sorge vicino al teatro della città: buona musica, arredo minimalista ma di buon gusto, libri sugli scaffali. Un ritrovo di artisti indipendenti e intellettuali dove Pourya Kakavand, 27 anni, sceneggiatore televisivo e fra i vincitori del Fajr Festival del teatro dell'anno scorso, usa uno schermo tv per far rivedere le scene cruciali della finale 2006 tra Italia e Francia proiettate sulla parete.

Al centro, accanto ad un fermo immagine di Grosso in azione, il suo alter ego iraniano, l'attore Farbod Farang, che racconta la sua vita immaginaria. La passione del calcio fin da bambino, il padre per anni in prigione, una madre che ritrova per qualche tempo la serenità con un altro uomo, la tragedia familiare. E poi ancora l'amore per una giovane francese che gli fa riassaporare la vita, la delusione dell'abbandono, e la passione per il calcio per non mollare. Fino all'ingresso in nazionale nel 2006, e quel rigore segnato per amore e per rabbia. "L'Italia, dopo l'Iran e prima dell'Argentina, è la squadra preferita dai tifosi iraniani - spiega Kakavand, appassionato di Tornatore - In Iran tutti i suoi film sono famosi, dice, da Nuovo cinema Paradiso alla Migliore offerta". 

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Matteo Politanò