Conte, il calendario e la Juve "non tutelata"
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Conte, il calendario e la Juve "non tutelata"

Il tecnico arrabbiato per le scelte della Lega. Un anno fa il doppio impegno costò al Milan lo scudetto

Antonio Conte non ha digerito l’anticipo. Non quello contro la Fiorentina, obbligato perché la sfida del Celtic Park arriva di martedì sera, ma quello successivo contro la Roma. Trasferta piazzata dalla Lega Calcio il sabato sera alle 20,45 costringendo la Juventus a un trittico di partite (Fiorentina-Celtic Glasgow-Roma) in sette giorni secchi. A Conte la cosa non piace perché accorcia i tempi di recupero in una fase della stagione che lui stesso definisce “delicata” e con la Juventus costretta ad affrontare una situazione di emergenza.

Conte non si è tirato indietro nel fare polemica: “Roma-Juve? Penso che sarebbe stato più normale mettere Roma-Juventus la domenica sera, o anche il lunedì. Avere un giorno in più di recupero. Perché facciamo sabato, martedì’ e dobbiamo giocare ancora in anticipo il sabato? Per quale motivo? Che senso ha? Un giorno in periodi come questo per noi diventa fondamentale. E allora io dico, che senso ha? Perché c’è tutta questa fretta di far giocare la Juventus? Fare sabato, martedì e rigiocare sabato… ma non perché voglia essere polemico, ma è una questione proprio di veduta. Io dico: perché non fare la domenica sera alle 20:45? O eventualmente perché non farla lunedì visto che la Juventus… dicono comunque che in serale tira? Un verbo televisivo. Allora io dico, perchè?”.

Non è la prima volta che accade alla Juventus di giocare in anticipo il sabato dopo la gara di Champions League. In questa stagione è già successo in altre due occasioni: Juventus-Chievo 2-0 (22 settembre, tre giorni dopo la trasferta in casa del Chelsea) e Pescara-Juventus 1-6 (10 novembre, tre giorni dopo la partita in casa contro il Nordsjaelland). Nelle altre quattro occasioni la Juventus ha giocato di domenica pomeriggio (3 volte) o sera (il 25 novembre contro il Milan). Roma-Juventus sarà, dunque, la terza volta di sabato dopo la Champions, la prima quando i bianconeri hanno giocato di martedì.

A Milan è andata meglio. Solo una volta è scesa in campo di sabato: 27 ottobre in casa contro il Genoa di ritorno dalla trasferta a Malaga del mercoledì precedente. Poi solo partite alla domenica pomeriggio (2) o sera (sempre Milan-Juve e il derby d’andata obbligato perché l’Inter veniva dall’Europa League). Negli ottavi di finale solo l’incrocio Celtic-Roma sarà ‘penalizzante’ mentre il ritorno della Juventus (poi in campo domenica 10 marzo contro il Catania) e le due partite del Milan contro il Barcellona saranno protette.

Un anno fa negli ottavi di finale nessuna delle italiane in corsa (Milan, Inter e Napoli) ha giocato al sabato dopo una gara europea. E’ successo ai rossoneri in occasione dei quarti di finale ed è stata la settimana che ha deciso lo scudetto. La squadra di Allegri è andata a Catania sabato 31 marzo (ore 18) tre giorni dopo aver pareggiato con il Barcellona a San Siro. Ha fatto pari, poi il 3 aprile è stata eliminata al Camp Nou e sabato 7 aprile (ore 15) è stata sconfitta in casa dalla Fiorentina passando da +4 a -1 rispetto al gruppo di Conte. Va sottolineato, però, che il secondo anticipo in realtà è stato dettato dalla festività di Pasqua che ha spostato tutta la 31° giornata al sabato.

Tirando le somme, il sabato dopo la Champions (soprattutto se giocata di martedì) non è uno scandalo, ma la Juventus ha avuto meno fortuna rispetto al Milan. Negli ottavi di finale, quando la protezione dovrebbe essere massima per chi avanza nelle competizioni europee, è più anomalo. Però pesa soprattutto per le difficoltà del momento e la Juventus oggi ne ha. Un anno fa il Milan lasciò lo scudetto in una settimana. Oggi Conte teme di essere penalizzato.

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Giovanni Capuano