Champions League: alla scoperta del Celtic
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Champions League: alla scoperta del Celtic

Gli scozzesi rappresentano la minoranza cattolica e hanno screzi con la Juventus che provengono dal passato. I tifosi sono anche gemellati con Torino e Fiorentina

Tra le rivelazioni della fase a gironi della Champions c'è sicuramente il Celtic, secondo classificato nel girone G con Barcellona, Benfica e Spartak Mosca. Una squadra messa bene in campo dal suo tecnico, il nordirlandese Neil Lennon, capace di battere il Barcellona di Villanova per 2-1 in una serata destinata a restare per sempre nella storia del club nel giorno del 125° anniversario. E guai a chiamarlo Celtic Glasgow, un appellativo improprio che è stato associato al club dai commentatori stranieri. Il vero nome è infatti The Celtic Football Club, soprannominato ufficialmente The Bhoys, una delle società più blasonate al mondo con 43 titoli di Scozia, 25 coppe nazionali, 14 coppe di lega scozzesi ed anche 1 coppa dei campioni conquistata nel 1966/1967 schierando solo giocatori scozzesi nati a massimo 30 chilometri dallo stadio. Un'icona del calcio europeo, rappresentante la minoranza cattolica e indipendentista di Glasgow, la cui maglia ha ispirato quelle del Greuther Furth, del Belfast Celtic, del Betis Siviglia e dell'Almas Roma. Il Celtic conta oltre 9 milioni di tifosi nel mondo, in gran parte nella Repubblica d'Irlanda, in Irlanda del Nord ma anche in Usa e Canada. Solo in Nord America sono un milione, grazie alle origini irlandesi di molti americani e canadesi, al punto che il club ha lanciato anche in Usa e Canada una carta di credito ufficiale.

Il Celtic e l'Italia

Oltre all'amicizia dei tifosi del Celtic con quelle di Fiorentina e Torino (un gemellaggio che rende ancora più tesi i rapporti con i supporter juventini), il club ha incastonato nella sua lunga storia anche il nome di protagonisti italiani. Tra i calciatori azzurri che hanno militato con i biancoverdi ci sono Paolo Di Canio (26 presenze e 12 gol nel 1996/1997), il difensore Enrico Annoni (37 partite dal 1997 al 1999) e Massimo Donati. L'attuale centrale del Palermo ha giocato in Scozia dal 2007 al 2009 collezionando 31 presenze e 3 gol. Fu pagato 4,5 milioni di euro e venne molto apprezzato sia dalla tifoseria scozzese che dal tecnico Gordon Strachan che gli diede una maglia da titolare. In Scozia Donati ha vinto il campionato 2007/2008 e la coppa di Scozia 2008/2009. Nonostante l'affetto per l'Italia la vigilia della partita è stata però scandita dalle tensioni tra tifoserie soprattutto causate dalla scelta della Juventus di allenarsi al Murray Park, stadio degli storici rivali del Rangers.

Benzina sul fuoco arriva dall'intervista rilasciata dall'ex ala del Celtic Davie Provano al Sun in merito alla sfida di Torino del 1981 che eliminò gli scozzesi dalla coppa dei Campioni: "Erano uno squadrone, decisamente più forti di noi. Nella formazione c'erano cinque giocatori che sarebbero diventati campioni del mondo l'anno successivo e i bookmaker davano loro per favoriti. Ma anche allora, un club che è stato punito con la cancellazione di due titoli italiani per aver truccato delle partite, erano specializzati in scorrettezze. Charlie Nicholas fu preso a calci dall'inizio alla fine della partita, Cabrini cercò di mettermi della crema irritante negli occhi e il difensore Sergio Brio disse a George McCluskey che a Torino gli avrebbe tagliato la gola. Ed effettivamente questa assurdità continuò nella gara di ritorno. Quando arrivammo in campo non si vedeva nulla per il fumo. I tifosi ci lanciavano fumogeni e petardi mentre i Carabinieri invece di fare qualcosa stavano fermi. Inoltre poco prima, negli spogliatoi, Tardelli aveva fatto in modo che noi vedessimo che stava limando i suoi tacchetti con una lima. insomma nessuna sorpresa che una squadra giovane come quel Celtic alla fine perse 2-0 venendo eliminata".

Il pre partita

Le tensioni e polemiche non sembrano comunque scalfire Neil Lennon, tecnico del Celtic che non abbocca: "La Juventus si allena al Murray Park? Sono liberi di fare quel che vogliono". Per Conte sarà invece l'esordio in Champions League dopo la lunga squalifica. "Nelle ultime partite in Europa davanti al loro pubblico ne hanno vinte 4 e pareggiata una. Dobbiamo stare con le antenne dritte. La tradizione e la storia del Celtic parlano chiaro. Affronteremo una squadra abituata a lottare". Il Celtic Park sarà infatti una bolgia con oltre 60 mila tifosi presenti. "Farebbero male a sottovalutarci, come sta facendo la stampa internazionale e quella scozzese e come ha fatto il Barcellona" ha sentenziato Neil Lennon. La Juventus dovrebbe scendere in campo con un 3-5-2 con Buffon, Barzagli, Bonucci, Caceres, Peluso, Marchisio, Pirlo, Vidal, Lichtsteiner, Vucinic e Matri. Lennon risponde invece con un classico 4-4-2 con Forster (nel mirino di diversi club europei), Izaguirre, Lustig, Wilson, Matthews, Mulgrew, Ledley, Wanyama, Brown, Samaras e Hopper. Arbitrerà lo spagnolo Mallenco, calcio d'inizio alle 20,45.

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Matteo Politanò